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Aggiornato: 14 giugno 2025
Lungo, alto, terribile fu il silenzio. Si udiva distinto lo schioppettio delle candele, che si consumavano ardendo: l'arena dell'orologio a polvere si faceva sentire rovesciare i granelli sopra i granelli: il rodere della tignuola i travi della sala feriva l'orecchio: silenzio di morte. Dunque sono vili i miei giudici? Questa voce improvvisa conturbò fin dentro le viscere quei pallidi venduti.
Buona gente, sì, buona gente, ripigliò il signore: e son disposto a far qualche cosa per loro. In quanto alla giovine.... Fin qui Rocco non aveva perduto sillaba della conversazione; ma allo svoltar della scala, temendo d'esser veduto, ristette un poco; e sebbene sbirciasse in su e tendesse l'orecchio, non potè capire il resto della frase.
Il greco si mise a sogghignare, ma non s'avanzò nè toccò le sue armi. Egli girò lo sguardo attorno, tese per alcuni istanti l'orecchio, poi accostò le mani alle labbra e mandò un acuto fischio. Un fischio eguale vi rispose quasi subito. A noi due, ora, Fathma, disse poi. Per quanto tu sii forte e per quanta resistenza opporrai, Takir ti porter
Un ferito parlava con un infermiere, venuto accanto al suo letto. Il nome di Malatesti, o qualche cosa di somigliante, era stato pronunziato. Si volse, come potè, a stento, e tese l'orecchio. Ma il ferito parlava a bassa voce, e l'infermiere egualmente.
Una scampanellata si udì finalmente, dieci minuti più tardi, all'uscio di casa, e Bonaventura tese l'orecchio. La signora Marianna era lenta di soverchio nello andare ad aprire. Benedetta donna, sempre a tu per tu coi paternostri! O non aveva tempo la sera, a mettersi in grazia con Domineddio? Quasi quasi andava egli in persona, a far da portinaio!
Risposi all'appello, e accostai l'orecchio alla parete. Voi non potete vedermi, io sì ella disse. Come mai? È un mio segreto. Davvero? Che faccio in questo momento? Avete preso in mano il calamaio. Rimasi interdetto! E ora? Vi siete sdraiato su la poltrona. Che occhi avete? In che modo potete vedere a traverso il muro? Vi basti esser certo che vedo. Mi mettete paura. Lo so.
«. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tendo l'orecchio a udire se mai venisse dalla citt
Veniva sempre a ferirmi l'orecchio un canto acuto, sonoro, biblico, il canto di un gallo. E dal fondo delle mie memorie, di l
Mattia agitato, fremente, smorto come un cadavere, non sapeva allontanarsi da lei. Curvo sul letto, procurando di scaldare nelle sue mani le povere mani assiderate di lei, spiava ansimante ogni suo movimento, tendendo l'orecchio ad ogni rumore giù nel cortile, nella speranza che il medico finalmente arrivasse. Ma il tempo passava e questi non compariva.
Quindi di nuovo tutto tornò in silenzio, se non che l'orecchio del birro era percosso dal fiotto del vento, della pioggia, che batteva sui tetti e che arrivava fino a lui per la finestra sempre spalancata. Cacciò il capo fuori delle lenzuola. E questa volta dette un grido.
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