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E cosí tutte l'armi, si bene al presente si sia introdutto l'artificio d'archibusi, morrioni e corsaletti, ma in poco.

Fendi l'aria, dic'Ei, vola repente In sul Filermo, ove AMEDEO soggiorna: Armi gli reca; e la fida alma ardente A l'armi infiamma; indi qua ritorna. Perch'a l'orgoglio de l'iniqua gente, Ei pugnando la giù, fiacchi le corna, Seco gli Angioli fian, cui data è cura E di Lui stesso e de le rodie mura.

Il popol forte, Da l'armi oppresso e da la fame infranto, Schiude al superbo vincitor le porte, Che a quest'orrido aspira ultimo vanto. Egli entra, ei passa: è suo trofeo la morte, Suo cibo il sangue, sua letizia il pianto; Piega il ginocchio, e, crudelmente pio, Chiama a le stragi sue complice Iddio.

fra l'ire de l'armi in lui converse Giacque ludibrio a non dovute offese Il busto altier; ma fra le turbe avverse L'Angelo suo custode in guardia il prese; Ei d'alma ambrosia medicollo, e terse L'oneste piaghe, e luminoso il rese; Ed a sacrarsi lo depose in Roma Sul nobil monte, che da lui si noma.

Io mi tormentavo: Oh perché mi fu cambiato l'animale? Che giuoco c'è sotto? Ed io non dovevo accorgermi?... Ma Unfrido mi avrebbe dato l'usbergo che si smagliasse o una lancia fessa, o addirittura una coltellata alle reni, quando mi vestiva il saio di pelle! Ma il cavallo me l'avrebbe mutato con uno tristo! E invece questo pare nato per le mie ginocchia! e l'armi saldissime! Chi ha pagato Unfrido? E dov'è? L

Troppo in un malsano artifizio di suoni io perseguii a lungo de l'amor le larve infide. Ora un lucido senso alto ed umano me invade, poi che novamente udii cozzar ne 'l verso l'armi de 'l Pelide. .... beata Beatrice. Disegno di G. A. SARTORIO. ROND

Passa il cristal, cui pura luce aggiorna, E 'l ciel trasvola giù di stella in stella; Passa ove accende le volubil corna De l'almo sol la vergine sorella; Varca il foco e le nubi; indi l'adorna Piaggia de l'aria rugiadosa e bella, E tra le selve di Filermo ombrose, A piè del gran guerrier l'armi depose.

Quando la Tullia mia che vien dal cielo, che d'altronde non può bella cosa, umilemente altera e disdegnosa, toglie al mondo 'l suo sol con un bel velo; allora agghiaccia 'l fuoco ed arde 'l gelo, e Amor tremando l'armi in terra posa, vertù si fugge e cortesia sta ascosa, e spegnesi ogni ardente onesto zelo.

MANGONE. Tieni, tieni! PANFAGO. Lasciatelo andar in malora, che si rompa il collo! FILACE. Ecco il bastone. MANGONE. Vieni con l'armi dopo la rotta! Io vo' andare a trovare il raguseo, chiarirmi del tutto e ricuperar il mio; tu resta guardiano della casa. DOTTORE. La dovevi far guardar prima: ti porrai la celata dopo rotta la testa! FILACE. Cosí farò.

Perchè sia requie ai morti, vuolsi guerra tra i vivi! Padre mio, ditemi! Ed io vi affermo, per la promessa che mi avete fatta, che questa sera medesima mostrerò ai vostri nemici ch' io so reggere l'armi di messer Oldrado! Io ti dirò!