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Di raggi d'oro il sole Rallegra le finestre: E dalle stalle fuggono le fole, Che le comari al novellar maestre Allungan, quando fiocca, Sul filo della rocca. S'apre il mattin. D'argento, Fanciulla, è l'alba e ride: Tu la mantiglia sciorinando al vento, Scoti la polve e le lusinghe infide, Che in mezzo a false rose Il carneval vi pose.

Oh! dammi, dammi l'anima tua, nel concedermi la gioia umida e calda della tua carne!... . . . . . . . . . . . . . . . . . . L'anima tua?... L'anima tua?... Che ne hai fatto?... . . . . . . . . . . . . . . . . . . Oh! certamente la tua profonda carne ora è piena d'ombra fresca ed azzurra, come un sentiero di bosco in estate!... Ma il tuo corpo ringrazia le mie dita solamente, e le mie dita son tanto lontane, tanto lontane dalla mia anima!... Mi par che secoli interi non mi basterebbero per raggiungere la mia mano e le mie dita infide!... Io non le sento più, le mie dita... Sono straniere per me... E tu hai tutto dimenticato: i miei occhi, le mie labbra, la mia anima, e a tutto preferisci le mie dita, perchè ti fan morire, crudelmente morire, con sinistra lentezza!... Versan nelle tue vene deliziosi filtri, gonfiano d'un latte d'oro le tue mammelle, e tu dimmelo! senti caldi e umidi fiori sbocciarti fra le cosce!

Veggo il risco mortal; Marte travaglia Con estremo rigor le nostre schiere, E mal sostiensi omai tanta battaglia Con la forza de i duci e col sapere; Io non l'oso negar, ma non ten caglia, Lo scettro Rodian non può cadere Poscia che contra il Turco, e l'armi infide Eroe glorioso il Ciel provvide.

Ove del gran Batista il nome onora Popol devoto, i Cavalier sen vanno; Quivi l'Eterno Dio ringrazia e adora AMEDEO genuflesso; ed ogni affanno Sgombro da lui con lode in sino allora Incontro al truce Saracin tiranno Ricorda Doroteo. Fuggon, ma rotte Il vasto mar le infide navi inghiotte.

Troppo in un malsano artifizio di suoni io perseguii a lungo de l'amor le larve infide. Ora un lucido senso alto ed umano me invade, poi che novamente udii cozzar ne 'l verso l'armi de 'l Pelide. .... beata Beatrice. Disegno di G. A. SARTORIO. ROND