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Aggiornato: 26 giugno 2025


Un martinetto, signora; una grande fucina per raffinare il ferro. Qui, per l'appunto, era la ruota che metteva in movimento il maglio. La ruota! ma l'acqua è ancora molto lontana.

I tuoi padroni dove sono? Non lo so! Non li hai visti questa mattina? Non li ho visti. Li hai visti ieri sera? Non li ho visti. Una gran confusione. Mancavano recipienti per l'acqua, mancavano scale, mancava tutto!

Non s'imaginano certo. La chiave dell'usciolo? Eccola. Il coltello? Per ogni buona sorte, l'ho preso. Bravo! continuò Paolino. Possiamo arrischiarci. E si misero in cammino. Fecero circa tre chilometri in mezzo alla campagna deserta, non curandosi del tempaccio e del fango che copriva la strada. Paolino sentiva l'acqua entrargli per i fori delle scarpe.

Il giovine era imbacuccato nel suo ampio cappotto di bordiglione; richiuse l'uscio, battè i piedi per fare sgocciolar l'acqua degli stivaloni, appoggiò lo schioppo a un angolo della stanza, si levò il cappotto d'addosso, e l'appese a un chiodo. Ho parlato con mastr'Antonio.... Ma allora s'accorse del turbamento del padre, ed esclamò: Che cos'avete!... Che è stato...

Emilia, quasi moribonda, chiese un po' d'acqua: Teresa, spaventata, affrettossi a soccorrerla, e mentre le porgeva l'acqua, continuò: «Cara signorina, non vi affliggete tanto; il cavaliere può essere sano e salvo. Speriamo!

Tosto che 'l duca e io nel legno fui, segando se ne va l'antica prora de l'acqua piu` che non suol con altrui. Mentre noi corravam la morta gora, dinanzi mi si fece un pien di fango, e disse: <<Chi se' tu che vieni anzi ora?>>. E io a lui: <<S'i' vegno, non rimango; ma tu chi se', che si` se' fatto brutto?>>. Rispuose: <<Vedi che son un che piango>>.

Povera signora Marianna! disse Bonaventura, ridendo, si risciacqui ancora la faccia, e metta nel catino due o tre gocce d'acqua di Colonia. Oibò! rispose la vecchia, con aria di raccapriccio. Io non ne adopero, di queste diavolerie! Diavolerie! perchè mo'! Non è tutta roba creata da Dio? L'acqua di Colonia?

Carlino, obbedendo in un batter d'occhio all'ordine ricevuto, aiutato dai valletti attortiglia dentro una matassa di canapa il pugno della mano destra di Beatrice, e torce forte come costuma la curandaia allorchè strizza il panno bagnato per ispremerne l'acqua. La mano e il braccio stridono slogandosi, i muscoli si strappano, la epiderme si lacera con istravaso di sangue e mostruosa tumefazione.

Che vuole, commendatore? Innanzi tutto, notizie della sua salute. Oh la va per benino. L'aria è fresca, l'acqua frizzante, ma la cucina.... la cucina! Sdruccioliamo nella prosa. ti consiglio a cambiar posto.

Dopo le acque di neve, le più povere in materiali disciolti sono quelle del torrente Indren; il che si spiega riflettendo che queste sono il risultato della fondita di quelle, e che il terreno su cui scorre il torrente, costituito da roccie impermeabili, non può aver ceduto nuovi materiali all'acqua. Il giorno 9 agosto 1894 alle ore 15 (temp. 12°) raccolsi l'acqua di cui ho gi

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