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Bene! To' i pennelli e la sinopia; gli disse mastro Jacopo. Vai l

Il giovane a cui erano presentati in quella forma gli scolari di mastro Jacopo, li salutò con un cenno grazioso del capo, indi soggiunse: Saremo amici, io spero. A voi, lasagnoni, ripigliò maestro Jacopo, salutate Spinello Spinelli, l'autore dei tocchi in penna che avete veduti poco fa. È un ragazzo che, se non si svia per cammino, far

In generale, non va oltre alla sommaria citazione delle sue fonti; e suol dire «secondo i poeti, secondo le poetiche scritture» le storie di Antenore e d'altri . Vuolsi pur ammettere che Jacopo abbia preso a prestito un certo numero de' suoi racconti, delle sue esposizioni da altri scrittori sincroni.

Mastro Jacopo stette zitto, sulle prime, a vederlo lavorare: poi, come gli balzò davanti agli occhi la figura abbozzata, borbottò un cenno d'approvazione. Spinello si era dimostrato valente ed accorto.

Mentre questo pensiero si affacciava alla sua mente, mastro Jacopo le disse: Ecco un nuovo scolaro. Sar

Ebbene, ripigliò il conte Jacopo, io vi domando la sua liberazione. Spero che intenderete il perchè della domanda, della preghiera che vi faccio. Non si ha da dire in Modena, e neanche da sospettare, che un Malatesti abbia sfuggito il pericolo di un duello, mandando agli arresti il suo avversario. Nessuno lo dir

Se ti sente mastro Jacopo, ti abbraccia e ti bacia sulle gote. Chi parla di mastro Jacopo? gridò una voce, che mise lo scompiglio nella brigata. E chi ho da baciar sulle gote, se è lecito? Maestro! dissero i garzoni, tirandosi indietro mogi e confusi. Il maestro si avanzò in mezzo al crocchio e vide il quaderno dei disegni di Spinello Spinelli. Ah! riprese egli, con accento mutato. Studiavate?

E Spinello non si era fatto pregare; che anzi, moriva dalla voglia di andarci, specie dopo che aveva veduta e ammirata nel Duomo vecchio la più bell'opera di mastro Jacopo.

Non sembra che Jacopo abbia mai esteso ad altra Cantica del Poema il suo Commento, sebbene verso la fine delle Chiose si legga: «Siccome nelle chiose del seguente libro si conta». E non accadrebbe dire che il Luiso cita un passo, riferentesi al Paradiso, e che dal chiaro erudito è tenuto per un brano del Commento della Seconda Cantica.

Un'altra cagione di meraviglia tra i cinque scolari di mastro Jacopo era questa, che il nuovo venuto si presentava con un quaderno di tocchi in penna, che diceva di aver fatti lui, senza preparazione di studi. Questo, a dir vero, non significava nulla. Ognuno, a cui piaccia, può imbrattare un foglio di carta e credere d'aver fatto un disegno.