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Libicocco vegn’ oltre e Draghignazzo, Cirïatto sannuto e Graffiacane e Farfarello e Rubicante pazzo. Cercate ’ntorno le boglienti pane; costor sian salvi infino a l’altro scheggio che tutto intero va sovra le tane». «Omè, maestro, che è quel ch’i’ veggio?», diss’ io, «deh, sanza scorta andianci soli, se tu sa’ ir; ch’i’ per me non la cheggio.

e qui fu la mia mente ristretta dentro da , che di fuor non venìa cosa che fosse allor da lei ricetta. Poi piovve dentro a l’alta fantasia un crucifisso, dispettoso e fero ne la sua vista, e cotal si moria; intorno ad esso era il grande Assüero, Estèr sua sposa e ’l giusto Mardoceo, che fu al dire e al far così intero.

Ella a queste parole si sentì venir meno. Ma dunque s'era ella ingannata ancora una volta, quando aveva creduto che a Mattia fosse nota per intero la gravit

Ti sognai, ti cercai: ne l'infinita Luce del ciel, nei cupi abissi orrendi Sempre in traccia di te corsa ho la vita, O eterna Idea, che umana forma or prendi; Vista t'ho innanzi a me, t'ho in cor sentita, Sempre acceso m'hai tu come or m'accendi; Or che t'aggiungo, e intero alfin son io, Son colmi i fati, ed il trionfo è mio.

«Ma allora che cos'era il sentimento che mentre mi onora e mi venera, eccita in lui per me i trasporti più rivoluzionarii dell'amore prepotente ed intero? Mentiva in quell'ultimo periodo? O mentiva nel primo? M'ingannava l'uomo, o m'ingannava la lettera? «Ingannava la lettera. Così pensai dopo averne passata in attenta rassegna ogni frase, ogni parola.

Li angeli, frate, e 'l paese sincero nel qual tu se', dir si posson creati, si` come sono, in loro essere intero; ma li elementi che tu hai nomati e quelle cose che di lor si fanno da creata virtu` sono informati. Creata fu la materia ch'elli hanno; creata fu la virtu` informante in queste stelle che 'ntorno a lor vanno.

Nella storia parlamentare del mondo intero non crediamo che ci sia un'altra nota di infamia pari a codesta, che la Consorteria non ebbe riguardo di lasciar scrivere sul libro nero delle sue brutture.

E il De Goncourt, facendo risuonare quella sua particolare risata ironica e geniale: " Come sono fortunati questi spagnuoli! Non hanno un Ohnet!" Singolarissima è la scena della sua visita a Vittor Hugo; merita di essere tradotta per intero. "Negli ultimi giorni della mia dimora a Parigi, al mio ritorno da Vichy, conobbi Vittor Hugo, ultimo e grandioso superstite della generazione romantica.

1 Or, se mi mostra la mia carta il vero, non è lontano a discoprirsi il porto; che nel lito i voti scioglier spero a chi nel mar per tanta via m'ha scorto; ove, o di non tornar col legno intero, o d'errar sempre, ebbi gi