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Aggiornato: 31 maggio 2025


«È il tramonto-direttore d'orchestra, che con un gesto ampio raccoglie i flauti sparsi degli uccelli negli alberi, e le arpe lamentevoli degli insetti, e lo scricchiolìo dei rami, e lo stridìo delle pietre.

Che epopea canta la natura sotto i baci dell'amore! Che ville, che fiori, uccelli, insetti iridati, brezze imbalsamate, mare di cobalto! quante memorie solcano quel golfo!.... E l'uomo? Continuiamo. La metempsicosi di Bambina. Due parole di politica Due parole soltanto! Dopo ciò che ho visto in tutto il resto di Europa, avrei torto di esser severo coi miei compatrioti.

E non sa il rimpianto l'attesa. La terra è allegra sotto al firmamento, È puro il giorno come il suo bel viso, Par che tutto il creato sia contento, Cantan gli augelli mentre tace il vento, La terra rende al cielo il suo sorriso. Fiutano i bovi l'aura profumata, Ronzan tra i rami mille alati insetti; La pianura serena, illuminata, Vive una vita intensa e più beata,

Ora, questo vecchio ebete possedeva da tempo due marenghi avuti in lascito non si sa da qual parente usuraio; e li conservava con gelosa cura dentro una tabacchiera di corno in mezzo al tabacco, come alcuni fanno di certi insetti muschiati. Erano due marenghi gialli e lucenti; ed il vecchio vedendoli ad ogni momento e ad ogni momento palpandoli nel prendere tra l’indice e il pollice l’aroma, sentiva in crescere la passione dell’avarizia e la volutt

Rinfrescatolo e presentatogli il cibo, gli preparava qualche fascio d'erba o di fieno, e fattonelo adagiare lo invitava al riposo. Con qualche fronzuto ramo gli allontanava i molesti insetti, e conciliavagli il sonno: quando erasi addormentato, gli copriva con quella fronda il volto, e stava sempre in attenzione perchè niuno venisse a dargli molestia o a rompergli il riposo.

Odio con grande odio pauroso gli insetti che ronzano. «Perchè non siete qui? Ho in testa un grande cappello bianco con nastri ceruli, e una sciarpa cerula mi cinge la tenue vita. Sembro l'eroina di una novelletta vecchio stile. E nessuno mi vede. E i prati sono pieni di fiori; ed io li colgo e non so a chi darli.

La bambina, la sua delizia, lo accompagnava sul monte nella stagione della falciatura del fieno, e s'addormentava all'ombra. Egli la coricava sulla sua giubba e le copriva il volto col fazzoletto per ripararla dagli insetti. Alla sera se la portava a casa in braccio, contenti tutti e due.

Come gli insetti e gli uccelli erano liberi sotto quella volta di cielo mentre che egli unto del Signore e bisunto del mondo montava la guardia sotto quella volta di stucco e di legno, ed aspettava, e doveva aspettare chi sa ancora per quanto tempo! La cappella era vuota.

Non volli più che quella bella creatura fosse morta, e come fanno i fanciulli sui leggiadri insetti agonizzanti, avvicinai la mia bocca alla faccia d'Ambra per ravvivarla col caldo alito mio. Le mie labbra caddero sulle sue, sentii l'avorio freddo de' suoi denti che mi fece tremare. Un gemito di Ram

Si faceva più tenera, più mansueta. Acconsentiva a intrecciare corone insieme a Maria, mostrava di interessarsi al suo piccolo mondo di insetti e di fiori. Quando rideva, le si illuminava tutta la faccia, ed aveva allora un'espressione così nuova che la dolce fanciulla non rifiniva dal guardarla e dall'ammirarla. Le disse una volta: M

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s'alceste

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