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La Bravetta non pose indugio a discendere su ’l sentiero. E tutti e quattro camminarono in fila, motteggiando, sotto il chiarore della nuova luna. Nella serenit

Quel ch'era una festuca, ora è una trave, tanto gli pesa, tanto al cor gli preme. L'error che sapean pochi, or aperto have, che senza indugio si palesi, teme. Potea il primo celarsi; ma il secondo, publico in breve fia per tutto il mondo.

Maria, possiam figurarci che fattosi appena giorno non pose indugio a recarsi al castello. Sapeva che a qualunque ora v’era sempre ben accolta. Ma per istrada la poveretta andava pensando:

Tu vedrai che lo indugio, e la dimora Che si frappone alla vendetta, accresce Questa gran piaga, ch'è da mortale. ARRENOPIA, tragedia antica.

Il figlio di Bernabò era di que' caratteri impazienti che non sanno sopportare indugio di sorta, e siccome gli era venuto in mente un pensiero, non pativa d'averlo a tener chiuso in fino alla prim'alba. Il Bronzino, alzato che si fu: «Che cosa avete a comandarmi a quest'ora

Garibaldi rispondeva al Turr dando la sua piena adesione, e il Turr si recava da S. M. il Re con la lettera ricevuta, e dopo di avere conferito col Ministro Rattazzi scriveva al generale di recarsi a Torino. Garibaldi non indugiò e arrivato a Torino prendeva alloggio all'Hôtel Trombetta.

che neuno debba pigliare lo indugio; e se pure per lo difecto suo l'ha preso, non debba lassare infino a l'ultimo di baptezzarsi per speranza nel Sangue. che vedi che questo baptesmo è continuo, dove l'anima si debba baptezzare infino a l'ultimo, per lo modo decto. Questo è in virtú della natura divina infinita, unita con la natura umana finita, la quale natura umana sostenne pena in me.

43 Rinaldo inanzi agli altri il destrier punge; e con la lancia per cacciarla in resta lascia gli Scotti un tratto d'arco lunge, ch'ogni indugio a ferir lo molesta. Come groppo di vento talor giunge, che si tra' dietro un'orrida tempesta, tal fuor di squadra il cavallier gagliardo venìa spronando il corridor Baiardo.

DON IGNAZIO. Farò che si contentino. EUFRANONE. Fate che si contentino prima, e poi affettuaremo il matrimonio. DON IGNAZIO. L'amar mio non può patir tanto indugio; anzi mi maraviglio che dal giorno della festa come sia potuto restar vivo senza lei.

E quel che segue in la circunferenza di che ragiono, per l'arco superno, morte indugio` per vera penitenza: ora conosce che 'l giudicio etterno non si trasmuta, quando degno preco fa crastino la` giu` de l'odierno.