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Aggiornato: 23 luglio 2025


«D'improvviso mi accorsi che il tenue raggio biancastro dell'alba penetrava dalle imposte socchiuse e veniva a battere sul mio viso sconvolto insieme al fioco lume delle candele. Tutto era finito. Sentii una fitta tremenda al cuore e mi parve che la mia ragione si sconvolgesse. Tentai di scuotermi, pregai e imprecai nello stesso tempo.

In questo caso egli metteva in moto le sue gambe secche e sottili come quelle di uno struzzo; andava a spiare intorno al palazzo del morituro; chiedeva quale fosse la finestra della sua camera da letto, e in quelle imposte figgeva lo sguardo, come il navigante d'un tempo alla stella polare.

Così fantasticava Ernesta; e un sorriso dolcissimo, che s'indovinava sulle labbra dell'infermo, diceva che così pure fantasticava Leonardo. Dal di fuori, attraverso le imposte serrate, giungeva talvolta affievolita la nota dello stornello, unica voce dell'immensa natura.

Il ministro guardò con aria di stupore quel vecchio gentiluomo, che gli apriva con tanta schiettezza il suo cuore. Perchè dite questo, Jacopo? Perchè lo sento, e perchè mi sembra di esser meno colpevole, accusandomi. Se sapeste come son pentito di aver voluto queste nozze, e di averle imposte a mio figlio! Mi scusi almeno nel cuor suo il pensare che io credevo di assicurare la sua felicit

Era un regaluccio comperato per Lalla, colle sovvenzioni dell'organista; ma Sandrino l'aveva preso con molte volte, senza mai aver avuto il coraggio di offrirlo alla signorina. Quando Lalla, pian piano, aperse le imposte della finestra, poco mancò non risvegliasse la casa, con un grido di paura.

In quella cupa giornata di novembre la notte era discesa precipitosa; poco dopo le cinque la cameriera dell'albergo era entrata ad accendere il lume, a chiuder le imposte, a domandare alla misteriosa forestiera che cosa desiderasse da pranzo e a che ora volesse esser servita.

Poi sciogliendosi per un momento si voltò repentino a serrar le gelosie, i vetri, le imposte e quanto diavolo c'era. Di fuori, rimase il lume di luna, così perentoriamente messo alla porta. E nel lume di luna, la faccia turbata, quasi stravolta di Drollino! Sua! mormorò il giovane.... E digrignò i denti....

Udiva la famiglia del Re Manfredi i passi accelerati che si dirigevano alla sua volta; udirono toccare le imposte; si nascose Manfredino dietro il manto della madre, gittò un grido Gismonda, sorse la Regina, e Yole le si fece appresso per sostenerla. «Non bisogna....» parlò la nobile Elena rimuovendo da le braccia della figlia, e si atteggiava in altera sembianza.

Possono le classi ricche italiane sopportare il nuovo onere? Io non mi addentro nell'esame delle proposte fatte o di nuove imposte o di riduzioni e dei loro probabili effetti, una volta che venissero adottate.

Così dicendo, Tommaso Sangonetto, che non pensava una parola di quel che diceva, e bene aveva indovinato perchè ci fosse quella scala posticcia sul davanzale, spiccò il nodo e gittò le lenzuola al vento; indi richiuse le imposte.

Parola Del Giorno

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