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Ma di questi fatti personali lo stesso Grita parla a malincuore. Dice: "Vedr

E leggendo una pagina che ragiona con parole di fuoco del monumento del Grandi per le Cinque Giornate parrebbe ch'egli si contraddica; giacchè quel potente ingegno immaginativo del povero Beppe Grandi ha, secondo me, fatto quel che il Grita vorrebbe, cioè ha sintetizzato in forma plastica un concetto storico, e così chiaramente, così evidentemente, che un plebiscito popolare impose ai giudici accademici la scelta di quel lavoro fuori concorso.

Mi fate delle allegorie, della mitologia due secoli dopo che il Vico ha convertito la mitologia in istoria; due secoli dopo, della storia voi me ne fate mitologia!" Ed ho voluto citare questo tratto per dare un'idea della forma e per dimostrare che anche dove c'è eccesso nel concetto, c'è sempre qualcosa di profondo e di suggestivo. Povero Salvatore Grita!

No. Certamente è un peccato che Salvatore Grita maneggi da qualche tempo in qua (ahimè da molto tempo in qua!) più la penna che la stecca; ma non è tanto facile trovare delle persone che, come lui, non perdano quasi punto nel cambiar mestiere. Dirò di più: sarebbe desiderabile che molti scrittori di mestiere (si noti, non dico: mestieranti) maneggiassero la penna con la stessa facilit

Salvatore Grita oggi ha sessantanove anni. Ha modellato La Speranza nella sventura, la Cieca, Una monaca, simboleggiante l'abolizione dei Conventi, e quel gruppo Il bombardamento di Palermo che, più di ogni suo lavoro, mostra quali belle qualit

È rimasto un po' deluso; ma non vuol dir niente. Egli ha tanta giovinezza che può attendere ancora un po'. Attenda dunque ed abbia fede! ¹ Salvatore Grita, schizzi critici Prima puntata. Roma, Tip. Economica Commerciale 1897.

Perciò, mentre vo d'accordo col Grita su alcuni punti, mi trovo molto lontano da lui intorno al valore del concetto in un'opera d'arte. Ma questo non m'impedisce di ammirare fino i suoi eccessi, in grazia della forma. Egli biasima, e con evidentissime ragioni, lo stupido interpolamento delle allegorie antiche in un'opera di arte moderna.

Salvatore Grita appartiene a questa categoria. La lettera che egli scrive all'onorevole Imbriani, a proposito della sua interpellanza pel monumento nazionale al Mazzini, è un capolavoro di 75 pagine che onorerebbe qualunque scrittore di grido. È eccessiva? Violenta? Impertinente? Aggressiva? È quale appunto lo scrittore l'ha voluta. Ma che logica stringente! Ma che mordente sarcasmo!

Salvatore Grita è tanto disgraziato che può darsi benissimo che forse neppur l'on. Imbriani (il quale pure legge tutti i plichi che gli inviano) trover

Salvatore Grita, scultore, predica così da più di trent'anni, spassionatamente, per puro amore all'arte e della dignit