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Aggiornato: 12 luglio 2025


Quella era la ricchezza che sognava don Pio, e Ubaldo promettevagli che l'avrebbe acquistata con La Stampa e con la speculazioni edilizie. E l'on. Carrani si guardava bene dal contraddire il giornalista, poichè egli aveva bisogno di un giornale sostenuto da un uomo ricco per ritornare al governo, e voleva tornarci a ogni costo.

In un articolo intitolato: Storia dei maneggi letterarii in tempo del dominio di Buonaparte, inserito, alla caduta del primo Impero, nel secondo numero del giornale Lo Spettatore, leggiamo che parecchi del così detto partito filosofico che manteneva idee repubblicane e però avverse a qualsiasi tirannide, finirono con far la corte al primo Console e poi all'Imperatore.

Pochi esempî per dare un'idea di questa libidine di sequestri di telegrammi. Sequestra il telegramma da Palermo alla Tribuna e al Secolo, che riproduce un brano del discorso inaugurale dell'anno giuridico del Procuratore generale Sighele; sequestra il sunto telegrafico, trasmesso da Roma al Giornale di Sicilia di un articolo della Riforma, di cui è proprietario l'on.

«Il Giornale dell'Aveyron nel suo numero del 27 ottobre, parlando del triste fatto accaduto recentemente in Rodez e nel quale un Emiliani, antico stalliere del Duca di Modena, fu ferito, s'esprime così: «Le informazioni raccolte dal Prefetto lo conducono a credere che gli assalitori italiani dello sventurato Emiliani non sono che strumenti dei quali si giovano i capi del Partito detto della Giovine Italia per liberarsi di quei fra i loro compatrioti che non vogliono sottomettersi ai loro Statuti

In altri termini, un giornale dev'essere come l'uomo; o servire come lui a qualche ufficio, o non essere. Come l'uomo! esclamò il priore, inarcando le ciglia. Padre Natale, voi volete dire di più che non appaia dalle vostre parole. Se credete che l'uomo abbia l'obbligo di fare qualche cosa per gli altri, sapete come se n'esce. Tornate al secolo!

Quando il Presidente Lopez ordinò delle spazzate periodiche, il Senato non potè se non tornare a destinare una somma ad hoc per l’avvenire, ed affidare a «partitarî» questo servizio per le vie principali e per una volta la settimana¹⁰³. ¹⁰³ Bando a stampa del Presidente del Regno, del Marzo 1797. Vedi D’Angelo, Giornale, pp. 137-38; Villabianca, Diario ined., a. 1797, pp. 115-16.

Ho nominato la legione Antonini. E la seguente lettera ch'io indirizzai a Lorenzo Valerio, direttore della Concordia, giornale torinese, ricorder

⁴⁰¹ D’Angelo, Giornale ined., pp. 172-74, 179. Oh perchè questa piazzata? C’è un certo dietroscena, che vuol esser messo in luce.

Oh, oh, caro signor Vanardi; l'è lei! E che buon vento? Si rizzò da sedere con più gentilezza che non usasse abitualmente, si tolse di sopra il naso gli occhiali, ripose il giornale e toccò colla mano destra la tesa del suo berretto.

Antonio prese il giornale, e si dispose a parlare di ciò per cui era venuto; ma il chiacchierone dello speziale, per cui tacere era impossibile, lo prevenne colle sue interrogazioni. Potrei servirla in qualche cosa, caro signor Vanardi? Ecco, son venuto precisamente... Ho capito. Le occorre qualche piccolo rimedio... Che che indovino! Un'oncia di polpa di cassia o di tamarindi? No signore.

Parola Del Giorno

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