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Signori miei, rispose Gino, sospirando, se il nostro venerato governo avesse saputo che Querciola era ad un'ora di cammino dalle Vaie, mi avrebbe mandato anche più in l

Gino, a quelle parole, si fermò sui due piedi, guardando in viso il compagno. Mi aspettavano! diss'egli, commosso. Certamente; rispose Don Pietro. Non aveva Ella promesso di venire per quella occasione alle Vaie? È vero, soggiunse il prete, tentennando la testa, che molte cose aveva promesse.... Gino badò poco all'accento di triste ironia, con cui Don Pietro aveva proferite quelle ultime parole.

Oh! gridò Gino. Sar

Più tardi era venuto un servitore di casa Baldovini ad annunziare che la contessa si fermava a pranzo dai suoi. Tanto meglio! pensò Gino, come il suo servitore gli ebbe fatta relazione della cosa. Era appena entrato nel suo studio, quando sopraggiunse suo padre.

Non se ne parli più. Fatte queste parole, ce ne andammo a dormire. La mattina seguente, bevuto il caffè insieme coi nostri ospiti delle Vaie, prendemmo congedo da loro, per ritornarcene a Modena. Quando fui in sella, mi parve di essere Gino Malatesti. La fanciulla dei Guerri era l

I giorni delle Vaie si seguivano e si rassomigliavano; cosa piacevolissima, quando i giorni son belli. Gino Malatesti si era fatto grave, di quella dolce gravit

Mia sorella Angelica; ripigliò il signor Francesco. Ella fa qui da padrona di casa, poichè i miei figli hanno perduta la madre. E sospirò, il re della montagna, mentre Gino salutava. La seconda che veniva verso di lui era più giovane di qualche anno, bruna, dall'occhio ardito, dalle labbra tumide, indizio di bont

Dalla famiglia, per esempio. Tutto ciò che mi hai raccontato non mi persuade ancora. Per credere che il conte Gino Malatesti si sia dimenticato affatto di noi, bisogner

Qui è l'uso, quando passa un forastiero sul territorio dei Guerri. Ma qui, scusate, sono in paese abitato. Ha ragione; ma il mulino appartiene ai Guerri. Ed io mi trovo sul territorio del re, non è vero? disse Gino, ridendo. Ma sapete che è un uso piacevolissimo, e che tutti i re dovrebbero introdurlo nei loro Stati? Ottima istituzione, questi re della montagna!

Stupendo! gridò Gino, poichè Don Pietro ebbe finito. Ed è sempre visibile lassù? , sebbene il tempo e l'azione alterna del caldo e del gelo le abbiano un po' guastati i contorni. Bella storia! Meriterebbe di esser vera, e andrebbe cantata col titolo: La Ninfa di pietra. Da bravo, dunque! disse il vecchio prete. Una ballata in piena regola, e mano al Ruscelli!