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Aggiornato: 19 maggio 2025


Era alto di statura, di lineamenti regolari, bianco, barbuto; portava un piccolo turbante ravvolto in un caïc del più fino tessuto di Fez, che gli scendeva sopra un caffettano di panno amaranto ricamato; sorrideva per far vedere i denti, parlava spagnuolo con una voce femminea, guardava, s'atteggiava e gestiva con una languidezza da innamorato.

Come furono soli, incominciò il racconto del legnaiuolo. Il Giuliani s'era adagiato sul banco; Michele gli stava di costa; Pasquale chiacchierava e gestiva nel fondo, come un attore in scena. Quello ch'ei raccontò non ripeteremo, che gi

Allora gli promise che avrebbe condotto la cosa in modo che tutto sarebbe finito con una scalfittura. Vedi che non c'intendiamo! rispose Menico, sempre sotto le lenzuola, con una mano sola fuori, colla quale gestiva come un burattino. Vedi che non c'intendiamo! Se dovessi accettare questo duello, non sarebbe che a condizioni gravissime. È, o non è un'offesa che meriti una riparazione?

La spezieria era piena di gente e ci aveva luogo un'animata conversazione, in cui teneva il campo messer Agapito, che gestiva colla sua presa di tabacco fra le dita.

Arrivammo in due salti alla sede del Consolato; in faccia alla porta una folla innumerevole di popolani chiassava, si agitava, gestiva; qualcuno, senza far tanti discorsi, si era gi

La vecchia appoggiò la fronte canuta sul lenzuolo e, col seno compresso, aspettava silenziosa, pensando e sperando. Così venne la notte. D'improvviso Martino si scosse e, senza articolar sillaba, gestiva con forza, allontanando le coltri da ; Elena si rizzò sgomentata, accese precipitosamente il lumicino, gli domandò che cosa avesse, che cosa volesse.

Non so come, la conversazione cadde sul Congresso letterario. Vittor Hugo, interrogato, espose qualcuna delle idee che avrebbe svolte nel suo discorso inaugurale. Ebbene, riconobbi ch'era vero, con mia sorpresa, quello che m'era stato detto del suo modo di parlare in privato. Io m'aspettavo di sentire le antitesi, i grandi traslati, la forma concettosa e paradossale, e l'intonazione imperativa che è nei suoi scritti, specialmente degli ultimi anni. Nulla di tutto questo, È difficile immaginare un linguaggio più semplice, un tuono più modesto, un modo di porgere più naturale di quello ch'egli usava in quella conversazione. Per non aver l'aria di parlare in cattedra, discorreva guardando in viso uno solo, e a bassa voce. Ecco quello che io direi diceva quello che credo di poter dire; ditemi voi se vi pare che sia a proposito. Non gestiva affatto; teneva tutt'e due le mani sulle ginocchia. Solo di tratto in tratto si grattava la fronte con un dito: movimento che gli è abituale. E dicono che anche discutendo di letteratura, in crocchio ristrettissimo, e toccando le quistioni più ardenti, parla colla medesima semplicit

Nel palco della principessa Calliraki, bellissima dama greca, che si trovava da un mese a Venezia, l'abate Pildani dopo il primo atto declamava, gestiva con in mano il suo ombrello verde. Dica, signor Abate... lei che conosce questa grande artista.... crede sia possibile che essa abbia commesso un delitto?... domandava la principessa.

Rideva, parlava, gestiva continuamente, mostrando due fila di dentini da bambina e due fossette alle guance pienotte. Due fossette che pareano fatte apposta per raccogliere i primi.... e gli ultimi baci dell'innamorato.

Parlava con accento vibrato, staccando una proposizione dall’altra con una virile sicurezza, con un sentimento d’orgoglio dignitoso e misurato, che mi faceva arrossire per la vergogna. Non gestiva. Era ritto in piedi coi due pugni chiusi sulla tavola, la testa alta ed il bel viso buono alquanto pallido. Com’ebbe finito si gettò a sedere e stemmo in silenzio un gran pezzo.

Parola Del Giorno

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