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Aggiornato: 28 maggio 2025
44 Figlia d'Amone e di Beatrice sono, e son, misera me! serva d'Amore. Dai genitori miei trovar perdono spero e piet
Il vecchio, con voce tremante di orgoglio e di tenerezza insieme, soggiunse: Il signor Lodovico aveva appena vent'anni quando la lavorò per la sua chiesa.... Questa è la chiesa del signor Bertini.... Qui son sepolti i suoi nonni, qui si sposarono i suoi genitori, qui fu tenuto a battesimo.... Me ne rammento come fosse ieri, e se ne rammenta Don Pietro.... Lì, dinanzi al fonte.... la sua sorellina e gli altri bambini che reggevano i ceri.... ed era buono anche nelle fasce, il nostro signor Lodovico....
Bisogna vederle quelle creaturine, nate d'allora! Incapaci di adoperare le zampe, senza penne e cogli occhi ancor chiusi, vengono nutrite nel nido dai loro genitori, finchè, coperte di piume, possono cominciare a far prova delle ali e trovarsi da sè il nutrimento che loro conviene. La madre dirige i primi loro passi e manda, per chiamarli, un grido particolare quando ha trovato del cibo.
Tutta la legge fa fede dei principii suesposti. Anche le donne assistettero alla rivelazione del Sinai; anche le donne dovevano trovarsi nella radunanza che la legge prefiggeva di tenere in capo ad ogni settimo anno nella festa dei Tabernacoli, e ove si leggeva tutta la legge all’udienza del popolo; anche le donne al ritorno dalla schiavitù babilonica prestarono il loro giuramento d’adesione al nuovo ordine di cose. Ambi i genitori hanno gli stessi diritti alla riverenza dei figli. «Onora tuo padre e tua madre se vuoi vivere lungamente» sta scritto nel Decalogo. Ed altrove così si esprime il Legislatore: «Ciascuno di voi abbia timore della madre e del padre». «Chi maledice suo padre o sua madre sar
Aveva perduti i genitori nell'infanzia e ora viveva con tre zii paterni, stabiliti in Baviera, a Norimberga, per ragioni di commercio.
Padrone! esclamò nel linguaggio natio tanto da Giovanni ben inteso, padrone! non contento di far piangere Rosina, Alfredo, Esmeralda sulla certa e vituperosa vostra morte, volete anche che nel mondo migliore ne piangano gli ottimi vostri genitori estinti?
Il mite sole autunnale, la grande quiete del mezzogiorno, il suono della campana che commoveva la mia fanciullezza immaginosa, entrano per le finestre aperte in questa camera dove dormirono i miei venerati genitori e ch'io scelsi per camera mia nuziale, per camera nuziale della morte.
"Non è egli vero, signor Raimondo, che dovrebbe essere un gran dolore se ci si togliesse d'un tratto la memoria degli anni infantili, se spingendo lo sguardo nel nostro passato, noi non potessimo arrestarci sopra l'occhio sereno dei nostri poveri genitori? "Cotesto dolore io l'ho provato. Non conobbi mìa madre; ella morì troppo presto perchè io potessi serbarne memoria.
I miei genitori erano pur buoni; mi avevano amata, si erano presa cura della mia salute; da piccina mi sorvegliavano perchè non avessi a cadere e fatta grandicella consultavano attentamente il colorito delle mie guancie, mi pesavano e conchiudevano che crescevo come un melo.
Tommaso non cercò mai di vedere i genitori; le sue vicende frattanto andavano sempre meglio; la sua fama d'uomo amantissimo dei poveri aumentava di pari passo colle sue ricchezze, e i suoi parenti, impoveriti per causa sua, stentavano la vita senza ch'egli si curasse non che di soccorrerli, ma di saperne novelle.
Parola Del Giorno
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