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, , diventerò un oceano di lava, più vasto e più cocente degli oceani di fuoco rabbioso che l'Etna e il Vesuvio mal contengono sotto montagne pesanti! Il mio oceano d'amore fumante sar

Il curato mi sorrise, e parve, al movimento delle labbra, che volesse parlarmi, ma non potè; allora abbassò gli occhi e non li rialzò che alla voce di Bazzetta il quale con una chicchera fumante in mano, gli diceva: Ecco la camomilla; sa che le ha sempre fatto bene, vedr

Fui interrotto nelle mie rapide osservazioni dalla buona Mansueta che, viste schiuse le imposte, si era affrettata a prepararmi il caffè e me lo porgeva, fumante e profumato, chiedendomi come avessi passata la notte. Chiesi subito del curato: stava cantando messa.

L'impazienza rosolava mastro Bernardo, ben più che i carboni ardenti non rosolassero il pollo. Erano ambedue seduti sul murello dell'altana, quando l'ostiere comparve dall'abbaino, col suo piatto fumante tra mani. Picchiasodo fu il primo a vederlo, Degno ostiere! gridò egli, tirando dentro una gamba, che tenea cavalcioni sul muricciuolo. Tu hai fatto le cose alla spiccia.

Vi prego di dare il buon esempio disse con un sorriso la padrona di casa. Fuori l'Immacolata Concezione gridò il prete. Venne la minestra fumante. Altro che pezzo di montagna! la povera ragazza, rossa abbruciata dal fumo della pentola e dalla vergogna, non sapeva come nascondere la faccia e come farsi sottile in certi passaggi stretti fra le sedie e il muro.

La minestra fumante venne in tavola, e il nostro eroe assaggiò la minestra. Era buona, e sarebbe anche stata migliore, se dalla cappa del camino non fosse caduto un po' di fuliggine entro la pentola scoperchiata. Non crediate che il conte Gino la respingesse per così piccolo guaio. L'elegante giovanotto, lo stomaco delicato, che si era gi

Uragano d'applausi. Un bersagliere ciclista scaraventa dalla gioia tutta la sua pastasciutta fumante in faccia del suo compagno. Questo ridendo calmo sornione, ingolla due bicchieroni di vino, poi ne riempie un terzo e pluff! doccia di rosso il suo assalitore.

Passò il braccio intorno alle spalle della madre e celiando insieme, com'era loro costume, andarono a prendere i loro posti. Vige entrò. Coll'aria tra modesta e superba di un artista il quale presenti solennemente una propria opera che sa riuscita un capolavoro, posò in mezzo alla tavola un bel pasticcio fumante, appetitosissimo al solo guardare la sua crosta dal colore di oro.

Questi essendo caduto prigione nella sconfitta che toccò Scriboniano, non osava darsi la morte, che Claudio imperatore gli aveva ordinato: allora la valorosa femmina, dopo avere tenuto al suo consorte discorsi adattati a ingagliardirgli il cuore, gli tolse dal fianco il pugnale, e quello appuntandosi al petto, con lieta faccia gli disse: «Mira, Peto, si fa così», e se lo immerse dentro; quindi subito estraendolo tutto fumante di sangue, glielo porse con dolce parlare: «Peto, non fa male!

Allora Lysbak mi levò di peso e rimessomi sulle gambe e presomi a braccetto, si diede a salire correndo, trascinandomi dietro a forza; lo sentivo soffiare come un mantice e quando giunto sulla vetta sostò un momento per prendere fiato, lo vidi grondante e fumante di sudore.