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Aggiornato: 11 maggio 2025
Un quarto d'ora appresso, seguito dal generale Medici, da due aiutanti e da me, egli scese in un palischermo. Postosi al timone, si sguizzò inavvertiti fra le molte barche, e s'entrò in un canale che serpeggia intorno alle trincee del Faro. Alla foce stava preparato un navilio di settanta barchette e sulle ripe alcuni gruppi di gente armata; quivi fucilieri, costì cacciatori, col
Io mi cullo a mille metri d'altezza sulla torre di prua della nave ammiraglia e sto al disopra della casamatta di un cannone da 195. Ecco la squadra dei fucilieri e dei cannonieri comandata da un guardiamarina, Il caricatore apre il pezzo. Dietro di lui, i serventi allineati portano sulle braccia i bossoli di carica, fox-terriers indomabili, o monelli terribili!
Prendiamo il camminamento e poi la trincea della brigata Casale. Si scende dietro le spalle dei fucilieri che scattano, sparando pim-pam-pam-pam. Un gruppo di mitragliatrici innaffia giù con un ta-ta-ta-ta-ta-ta-ta che non cessa, un burrone a 300 metri sotto di noi granulato di piccole forme che salgono.
Al momento della elevazione rimbombarono salve di artiglieria dal forte di San Giovanni, e successivamente furono eseguiti sei spari di moschetteria dalla truppa dei granatieri e fucilieri in bella tenuta schierati sulla piazza del Duomo, unitamente alla cavalleria. Nel pomeriggio vi fu la corsa dei «cavalli sciolti» alla quale i sovrani assistettero dalla così detta Terrazza del Prato.
E a voi che, dopo averlo maledetto in nome di Roma e di Parigi, lo acclamaste, in nome dei suoi cannoni e dei suoi fucilieri d'Africa, magnanimo e redentore, bisogneranno molte e molte opere sublimi di grandezza e di sacrificio, perchè l'Angelo dell'Espiazione cancelli dal libro della vostra vita quel ricordo di colpa e di disonore. Non sia fraintesa, o fratelli, la mia parola da voi.
Nel forte di Baja esisteva il massimo deposito di polveri dello Stato; artiglieri e fucilieri borbonici lo custodivano.
Dopo le ventitrè, quando la Piazza cominciava a popolarsi, arrivavano i drappelli de' suonatori di tamburo e di pifferi, addetti al corpo dei granatieri acquartierati nel forte di Belvedere, o a quello dei fucilieri, accasermati nella fortezza da Basso, arrivavano i tamburi dei Veterani, acquartierati nello stabile della Zecca, con ingresso in Via Lambertesca, le trombe dei dragoni alloggiati nel Corso dei Tintori, dei Cacciatori a piedi e dei Cacciatori volontarii.
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