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L'atteggiamento del Santo è sobrio e dice molto. Se ti riesce sul muro quell'aria di testa, come t'è riescita sulla carta, hai vinto per mia fede un gran punto. Spinello, fuori di dalla gioia, buttò le braccia al collo del maestro. Via, via, ripigliò il vecchio pittore, schermendosi male da quella dimostrazione d'affetto. Non son mica Fiordalisa! Padre mio, perdonate; gridò Spinello.

E madonna Fiordalisa non aveva durato fatica a riconoscere che quel gentile e modesto innamorato non era altrimenti un ingannatore. Si sentì raffidata e gli diede senza contrasto il suo cuore. Dolce abbandono, che non è turbato da nessun sospetto, da nessuna paura!

Così visse Jacopo di Casentino, ignorando di vivere. Ma, due mesi dopo la perdita della sua Fiordalisa, anch'egli trovò la via dell'eterno riposo. Non aveva potuto serbare in vita la figlia morì, credendo di ricondurla egli stesso a sua madre. Non compiangete mastro Jacopo. Assai più di chi muore è da compiangere chi vive, condannato ad una esistenza in cui gli sia venuta meno ogni gioia.

E Fiordalisa era morta, per il suo fidanzato. Spinello poteva, dunque, doveva cedere anch'egli alla legge comune. Triste cosa, ma vera. Restava solamente di vedere quanto sarebbe durato il lutto in quell'anima solitaria.

Spinello aveva ascoltata la confessione di madonna Fiordalisa, e le aveva fatta sinceramente la sua. La bella creatura udì per quali vie l'amor paterno di Luca Spinelli e l'odio astuto di Tuccio di Credi avessero vinto l'animo del suo fidanzato e fossero giunti a strappargli un che doveva renderlo felice per tutto il rimanente de' suoi giorni. Povera donna! esclamò Fiordalisa.

Per fortuna, non vengono che una volta sola. Fiordalisa, figliuola mia, ora ti senti meglio, non è vero? , babbo; rispose la fanciulla, con un filo di voce. Quest'aria mi fa bene. Ma vorrei berne tanta...tanta! Ho un po' di stanchezza...e un po' di sonno, anche. In quel mentre, capitavano sul loggiato parecchi dei convitati. Che cos'è avvenuto? chiese Luca Spinelli.

Dev'esser la bocca; osservò Lippo del Calzaiuolo. Infatti, disse il Chiacchiera, quando madonna Fiordalisa sorride, vi apparisce due tanti più bella.

Questi badava alle noie della vita comune; l'altro seguiva il corso vagabondo de' suoi tristi pensieri, che lo riconducevano ad ogni istante nel chiostro del Duomo Vecchio di Arezzo, dove egli aveva pregato sulla tomba di Fiordalisa. L'immagine della donna adorata rompeva qualche volta il suggello del sepolcro e veniva a intrattenersi con lui.

Fiordalisa, che non aveva ancor avuto tempo a riprendere il suo color naturale, aggiunse vermiglio a vermiglio, quando si vide dinanzi Spinello. Questi non sapeva ancor nulla dei discorsi fatti tra mastro Jacopo e suo padre, dell'annunzio che il vecchio pittore aveva dato alla figlia.

Madonna Fiordalisa, poi, era celebrata da tutti come un miracolo di bellezza e di grazia. L'annunzio della sua morte fece l'effetto d'uno schianto di fulmine.