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Aggiornato: 3 ottobre 2025


Persuaso che fosse l'ora in cui conveniva ritirarsi, strinsi la mano un'altra volta al mio nuovo amico, e, a malincuore, giacchè non sentivo più nessuna stanchezza, seguii la fantesca.

Andiamo. LUZIO. E dove è lo legno che tu porti? MINIO. Eccolo, e è piú grosso che non è lo tuo. LUZIO. Non è vero. Attenta un po' come pesa lo mio. MINIO. Gran mercé, ché lo tuo è piú bagnato! Per ciò... LUZIO. E lo mio è piú meglio. Ma dimme un po': chi era quella ch'era alla finestra? MINIO. Era la fantesca. LUZIO. Me credevo che fussi tua madre. MINIO. No. È piú bella madonna mia.

«E questo, sclamò questo, o Marta, è il più tristo pensiero che abbiate concepito dacchè siete al mondo; voi, che come io, avete un piè nella fossa!» E preso un partito, lasciando la fantesca a ingollare le parole che aveva detto, s'avviò sola, al buio, in casa di Rocco.

Vengo in Roma, e per non esser costui un giorno andato alla scuola, promisi di batterlo: fuggì di casa mia tre anni sono, ne ho potuto piú saper novella; solo ho inteso che era qui in Napoli e che stava in casa di un medico detto Gerasto, vestito da fantesca. Io non posso imaginarmi altro, perché vi stii, se non per qualche trama amorosa, onde potrá facilmente capitar male.

Il nocchiero coraggioso come lo sono generalmente la gente di mare, lanciossi al soccorso della Contessa, ma Lisa, la fantesca, gli vietò il successo di tale generosa risoluzione, abbrancandosi in modo al corpo di Manlio da non poter esserne staccata da forza umana.

La fantesca non aveva saputo dir nulla; ma sicuramente era il mal di amore, un male così fatto che quando si attacca alla gente robusta la lascia in piedi, a vagare fra i gelsi, ad assorbire la rugiada serotina per tutti i pori, e quando piglia una bambina bianca e delicata la stronca subito e la mette a letto.

Ebbene, disse il signor Francesco, falli entrare. Cercano del signor conte Malatesti; ripigliò la fantesca. Falli entrare egualmente; replicò il vecchio Guerri. A quell'annunzio il conte Gino si era fortemente turbato. Chi diamine poteva cercar di lui? E l

La Rosa m'aspettava sulla porta della casa, mi venne incontro per alcuni passi, prese il sacco dalle mani di Martino, e m'introdusse nel mio nuovo possesso. Salii il primo piano seguito dalla fantesca, ed affacciandomi alla finestra che guardava sul cortile vidi un bel gallo a penne variopinte, il quale scuoteva la cresta orgogliosa, sorvegliando quattro belle galline che razzolavano in terra.

Se non proruppe in un grido, fu perchè la fantesca glielo spense coll'atto della mano; e la povera signora fu portata da loro, da Rocco, dalle persone amiche arrivate affannose, nel proprio letto.

Invece di protestare, il pittore accettò quel grado di parentela, pensando che agli occhi della fantesca la famigliarit

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