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Aggiornato: 8 giugno 2025
Ma, perché la detta conclusione non è vera, ancorché le ragioni ed esperienza fussero vere, e tanto piú sará falsa quanto la ragione ed esperienza sono false; perciò séquita che il rimedio non sia stato buono e la provisione né dovea né possea produr l'effetto.
Sed ne magis confutasse falsa quam vera comprobasse reprehenderer, in eo quo plus et operæ, et temporis posuisse, quam in hoc ipso, scilicet, ut assererem nostra: Theoremata de fide et ordine credendi publicum arripuere.
Come mi conoscete poco, se credete che sia, necessario un ordine simile!» La signora Cheron si mise alla toletta, essendo invitata per quella sera ad una conversazione. Emilia avrebbe voluto dispensarsi dall'accompagnarla, ma non ardì domandarlo pel timore d'una falsa interpretazione.
Era basso, magro, trasandato, le ciglia ed i capelli rossastri ed ispidi, il viso lentigginoso che pareva unto, le labbra sottili, la guardatura incerta e falsa.
Dei piccoli vetri anneriti dalla polvere oscuravano le finestre, ed i ragnateli tenevano luogo di cortine. Tutto ciò aveva l'aria sinistra e gocciolava la tristezza e la solitudine. Un romito vi poteva pregare; un malfattore scannare e fondere moneta falsa.
Gan che veder voleva un'altra scena, perché nimico è di Rugger mortale, fa dire alla fanciulla ad una cena, alla qual era un dí di carnevale, che suo fratello alla mazza la mena per servir Bradamante, e che quel tale non era a sua persona convenevole, sendo in man d'un norcino e cagionevole. Non è da dir se Marfisa s'accese a questa nuova, fosse falsa o vera.
Ricordisi che uno degli scopi della falsa donazione di San Pietro sono queste luminare Ciò la prima, la seconda lettera diceva questo altro: «I Longobardi ci pigliano a scherno irridendo: o non avete chiesto aiuto a Carlo?
137 La vecchia, dando alle parole udienza, che con sdegno e con duol Zerbino versa, s'avede ben ch'egli ha falsa credenza che sia Issabella in mar rotta e sommersa: e ben ch'ella del certo abbia scienza, per non lo rallegrar, pur la perversa quel che far lieto lo potria, gli tace, e sol gli dice quel che gli dispiace.
Dico questo perchè il D'Annunzio non sembra avere precisa coscienza di quel che avviene dentro di lui da qualche anno in qua. Nè c'è da meravigliarsene; la coscienza critica è una cosa molto diversa della coscienza artistica. Egli confessa infatti il proprio disgusto di tutta la sua opera passata, che chiama vacua e falsa; e subito soggiunge che non sente "ancora in sè l'agitazione dell'opera futura nè la coscienza del nuovo potere." Questo è gi
Ma sì! La persuasione di vederci giusto s’era nell’alpinista invelenita per dispetto della resistenza, e la falsa dignit
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