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Aggiornato: 2 giugno 2025
Finalmente un moccolo sospeso lingueggia giallastro e ci guida verso dei pacchi enormi di sonno e di odore di stiva. Su, alzati! dice il maggiore scuotendo uno dei dormienti. E' un disertore austriaco. Indovino i piccoli occhi celesti nel viso biondiccio. Breve interrogatorio. Appartiene alle truppe d'assalto, parla Italiano, si dice slovacco. Ha lavorato in Italia in una fabbrica di birra.
E uscì così com'era; a capo scoperto. Per andare a la fabbrica non c'era che da attraversare il giardino, che dava, in un cortiletto di comunicazione interna fra la casa e l'ufficina. «S'è fatto male assai? chiese, camminando frettolosa, al servitore. «Assai! rispose questi. È difficile che se la cavi!... povero fanciullo! Al buon uomo, tremava il pianto in gola, parlando.
Vi fu sull'imbrunire un momento che pareva ci fosse in paese la rivoluzione: fu quando venne e s'accampò vicino al villaggio una compagnia di soldati; allora il furore di quel popolo ubriaco era tale da metter paura: volevano dar fuoco alla fabbrica, uccidere il signor Guerini, e non si quietarono se non dopo l'arresto degli operai più turbolenti.
È certo che se gli operai non avessero ceduto, ero deciso a chiudere la fabbrica e a ritirarmi dagli affari; ma vi confesso, che per quanto io mi senta stanco di lottar sempre, ed essere compensato coll'ingratitudine di quelli ai quali ho fatto del bene; pure all'idea di lasciare la mia fabbrica che ho veduto sorgere dal nulla, che fu il pensiero costante della mia vita, il mio orgoglio, la mia ambizione, che amo come i miei figli, vi assicuro che sarei morto di dolore.
Cecilia, la nipote di Antonio, l'operaja alla fabbrica dei tabacchi è una bella fanciulla, bionda di capegli, bianca di carnagione, e delicata di forme come una figlia di nobile razza. Non dispiaccia alle contessine e alle marchesine questa mia asserzione, e non l'abbiano per ardita e profana, essendo una verit
«Ora avete il benessere, l'agiatezza, guadagnate abbastanza per vivere e se avete giudizio potete far anche qualche risparmio; alla fabbrica potete occupare i vostri figli; se siete intelligenti, se amate il lavoro, potete riuscire a guadagnare una bella mercede, e la quiete per la vecchiaia; e tutto questo a chi lo dovete? Al signor Guerini. È inutile che facciate rumore, è proprio così.
Più tardi quando il professore andò dai Morandi a dar lezione a Carlo, egli diede maggiori ragguagli. Gli operai avevano preso il pretesto da una multa, che il direttore aveva inflitta ad uno di loro, per chiedere aumento di paga e diminuzione delle ore di lavoro, e non avendo ottenuto nulla, quella mattina non erano andati alla fabbrica.
Egli raccontò che la bella villa sulla collina apparteneva ad una famiglia di ricchi industriali, che portavano molto vantaggio al paese perchè avevano una grandiosa fabbrica laggiù nella valle, che dava lavoro ad un gran numero di operai, e poi perchè spendevano molto, e il signor Guerini, proprietario della villa e della fabbrica, non dimenticava nè i poveri nè la chiesa, anzi avea regalato a sue spese un nuovo organo.
Aspèttale! Io sono vecchio,... Ma neppur tu che sei giovane vedrai questa famosa fabbrica! A che scopo poi? Si campa a stento noialtri, e fabbrichiamo cose di prima necessit
Il Senato col decreto 6 febbrajo 1768 adottava il nuovo conio, e destinava poi a presiederne la fabbrica l'ingegnere Ferracina di Bassano. Quanto però non riuscì inferiore di bellezza al primo tallero!
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