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28 Assai più larga piaga e più profonda nel cor sentì da non veduto strale, che da' begli occhi e da la testa bionda di Medoro aventò l'Arcier c'ha l'ale. Arder si sente, e sempre il fuoco abonda; e più cura l'altrui che 'l proprio male: di non cura, e non è ad altro intenta, ch'a risanar chi lei fere e tormenta.

38 Passò per più d'un campo e più d'un bosco, per più d'un monte e per più d'una valle; ove ebbe spesso, all'aer chiaro e al fosco, i ladroni or inanzi or alle spalle. Vide leoni, e draghi pien di tosco, ed altre fere attraversarsi il calle; ma non tosto avea la bocca al corno, che spaventati gli fuggian d'intorno.

«Dal Turco infuriato esce percossa Che Amedeo trova e nella coscia il fere Gagliardo , ch'ivi tremar fe l'ossa: Tosto che rimirò le vene altiere La terra far del nobil sangue rossa eccNon è dunque da pensare che niun pericolo incorresse Amedeo combattendo coll'armi temprate dal favore celeste.

Universo è l'amore! Egli è il mitico Fiore, egli è l'Astro più terso: e in lui fisa e converso spiran l'anima e il cuore. Egli è il Dio faretrato e per l'etra sonante fere il quadrello alato. Piega il percosso amante ridendo nel sembiante: e saluta al bel Sire poi chè sente salire l'Ebriet

30 che continuando il primo detto, sono i poeti e gli studiosi pochi; che dove non han pasco ricetto, insin le fere abbandonano i lochi. Così dicendo il vecchio benedetto gli occhi infiammò, che parveno duo fuochi; poi volto al duca con un saggio riso tornò sereno il conturbato viso.

Raynald, Ann. ecc., 1283, §. 41, ove è una epistola del 24 luglio 1284. Saba Malaspina, cont., pag. 412: Gentes per totam fere Italiam auxiliatrici conventione collectae, etc. Saba Malaspina, cont., pag. 412, 413. Bart. de Neocastro, cap. 78. Nic. Speciale, lib. 1, cap, 28. Giachetto Malespini, cap. 222. Gio. Villani, lib. 7, cap. 94.

A tal sembianza il cavalier superno Ne i campi avversi formidabil fere; Ed allor traboccò, preda d'inferno, Arsace il forte sotto l'armi altiere; Colmo d'orgoglio e di furore interno Ei trascorrea tra le seguaci schiere: Quando scorge AMEDEO, che orribil scende, E nel petto di lui la mira ei prende.

13 E quindi errando per tutto il paese, dava la caccia e agli uomini e alle fere; e scorrendo pei boschi, talor prese i capri isnelli e le damme leggiere. Spesso con orsi e con cingiai contese, e con man nude li pose a giacere: e di lor carne con tutta la spoglia più volte il ventre empì con fiera voglia.

116 Sono appoggiate a un tempo mille scale, che non han men di dua per ogni grado. Spinge il secondo quel ch'inanzi sale; che 'l terzo lui montar fa suo mal grado. Chi per virtù, chi per paura vale: convien ch'ognun per forza entri nel guado; che qualunche s'adagia, il re d'Algiere, Rodomonte crudele, uccide o fere. 117 Ognun dunque si sforza di salire tra il fuoco e le ruine in su le mura.

Così nova risorse aspra battaglia, Ed a proprio nemico ognun s'afferra; Forte Abdulen contra Olivier si scaglia, E fiero Uberto a Soliman fa guerra; Amuratto a Rinaldo il braccio taglia Che tien la spada, e lo calpesta in terra; Carlo fere a Derniso, ove sul fianco Ha la faretra; ed ei di duol vien bianco.