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Aggiornato: 25 giugno 2025
L'aprì, ed entrarono ambedue nel gabinetto della marchesa. «Aimè! eccola l
Lisa richiudeva la porta, quando un giovane si avanzò verso di loro. Regina! mormorò egli. Sergio! rispose questa. Il giovane fischiò, ed immediatamente comparve una berlina di posta nascosta sotto gli alberi del viale. Il postiglione aprì lo sportello senza soffiar verbo. Le due donzelle entrarono nella vettura con Sergio. Guida tripla disse costui. Via d'Inghilterra.
L'ammiraglio guardatolo ben bene e riso un poco, «Perchè no?» disse, «così spiccherai meglio tra gli altri.» E di forza presolo per un braccio, lo condusse dentro. Ai due che entrarono preceduti da un valletto di casa Morosini che li annunciò, venne incontro il senator Morosini colla moglie e gran parte dei gentiluomini e gentildonne che gi
Si diressero allora verso l’osteria romanesca, passato il ponte. Alcuni carrettieri staccavano i giumenti, imprecando ad alta voce. Il chiarore dell’occaso feriva il gruppo umano ed equino, con viva forza. Come i due entrarono, nella gente dell’osteria non avvenne alcun moto di meraviglia. Tre o quattro uomini febbricitanti stavano in torno a un braciere quadrato, taciturni e giallastri.
Le prime truppe piemontesi entrarono in Milano il 26 marzo.
Tra le prime persone che entrarono in chiesa, vide una giovane signora, che a prima vista lo colpì... La riconobbe.... Sì, è dessa! mormorò... Ah quanto rassomiglia anche a donna Rosalia.... La seguirò quando escir
Camilla ascoltava con una certa trepidazione, ma non profferì parola. Era timore che quel frate conoscesse i segreti di Gabriella? Intanto entrarono nella nave. Camilla pensava che la cattiva salute di sua cognata le fornirebbe un pretesto per non lasciarla mai.
Il sangue, i nervi, le fibre, i tessuti, gli umori di quell'organismo saldo che si chiama il dottor Agenore, entrarono a tumulto; un momento di lotta acre e rabbiosa, poi tornò l'equilibrio; il sagrifizio era consumato: Agenore rinunciava ad Ernesta. Ridano gli sfaccendati del caffè e del circolo, io giuro a chi legge che in quel solenne momento il dottore Agenore era bello.
Un giorno, un unico giorno indimenticabile, le vidi capitare a casa nostra in un'ora insolita, mentre era chiaro, e si sarebbe potuto lavorare. La signora Caterina era più rossa, più violacea del solito; la signora Rosa era più gialla, ed ansimava di più. Entrarono nello studio del mio padrigno, e chiusero l'uscio.
Il portone di costa all'edilizio si era spalancato pur dianzi, e il cocchiere piegati verso quell'apertura i cavalli, aveva infilato l'ingresso. I quattro personaggi smontarono poco dopo sotto una tettoia ed entrarono in una camera a pian terreno, in fondo a cui si vedeva un camino e si vedeva e si sentiva un buon fuoco.
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