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Aggiornato: 27 luglio 2025
Bella scusa! E offerse al suo giovine vicino una presa di tabacco. Grazie no, dottore. Ma ditemi, chi sono quelle sfingi, che l
Soddisfatto dell'effetto prodotto, il dottore sorrise alla sua volta, e poi riprese il discorso: L'intervento della farmacia mi guasta la tragedia, il decotto fa nausea, il tiranno colla colica diventa ridicolo.
MANGONE. Se venisse alcuna vecchia con qualche scusa, mandala subito via: ché fa piú una ruffiana in una ora, ch'un innamorato in cento anni. FILACE. Riposatevi nella mia diligenza. MANGONE. Io vo al molo, al raguseo: entra e sèrrati dietro. FILACE. Entro e mi serro dietro. DOTTORE. M'hai tolto la fatica di venire a casa tua.
Bel tempo disse Merelli il grano turco cresce a vista, l'uva è una meraviglia. Soggiunse il dottore: Ho comperato oggi una razza di tacchini stiriani, i più belli che si possano vedere, di quelli che appaiono sulle tavole dei principi con la denominazione: dinde truffée. Le femmine però io le preferisco lessate, con guarnizione di maccheroni al sugo.
Il ragazzo è sano, aveva concluso finalmente il dottore. Non sar
Il dottore Agenore stava a guardarlo seduto sopra una poltroncina. Fammi il piacere, dimmi ancora che ho ragione uscì a dire Leonardo arrestandosi di botto, mentre stava mettendosi i polsini. Agenore rialzò il capo e disse senza scomporsi: Certo che sì; finchè parli tu, la ragione è dalla tua. Che intendi di dire? Tua moglie far
Voi volete dunque pervertirla? sclamò Regina, baciando il dottore sulla fronte. Io non porto mica di tali messaggi. Addio. O' fame, e vado ad asciolvere in casa mia. A vostro comodo, signora Alberto Dehal... ah! scusa! signora contessa di Linsac. Regina fece un segno di minaccia col suo dito, scintillando di un sorriso che illuminò la camera.
Ci vuole un medico... Presto un medico... Giacchè tu vali quanto un ceppo... va almeno in cerca d'un dottore... Ma fa presto!... Spicciati!... Santa Madonna!... E sta lì grullo come se si trattasse di un passerotto e non di suo padre. Emilio non disse nulla: girò sui tacchi, andò a finire di vestirsi, e uscì con tutta calma.
Allora, bisogna liquidare ed aspettare. Si liquida pagando. Avete voi un mezzo per pagare? No. A meno che... A meno che? obiettò il duca. Il dottore si alzò per partire borbottando: No: voi nol fareste. Ciò sarebbe assurdo. Ma infine, che cosa dimandò il duca. Che cosa? ripetè il dottore lentamente, camminando verso l'uscio. Dite dunque?
Il dottore s'era accorto all'ultimo delle inquietudini della moglie e, contentissimo di essere liberato da una posizione molesta, si guardò bene dal rattizzarla con delle imprudenze. Riconoscente di tutto cuore a Rosilde della sua discrezione, finchè ella rimase a Sulzena, non cercò una volta sola di vederla. La ritrovò una sera per caso in quelle circostanze strane descrittemi dallo speziale.
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