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Aggiornato: 5 luglio 2025
Pur troppo tra noi le condizioni della letteratura sono ancora così miserabili, che anche gli scrittori di genio, che possono vivere della sola penna, son così pochi in Italia da poterli contare colle dita d'una mano sola. E anch'essi son passati attraverso un lungo e doloroso martirio prima di giungere alla gloria e alla fortuna.
Vi è una specie di forza tutta negativa, particolare agli spiriti troppo provati dal dolore, la quale consiste, invece che nell'agire sulle circostanze esteriori, come fa la reale energia, nel resistere all'azione di queste medesime circostanze. Una forza di tal genere era quella che la signorina di Charmory aveva spiegata durante il prepararsi del dramma, e che era diventata sforzo doloroso durante il suo colloquio con la contessa. Prevista, affrettata, angosciosamente temuta, scoccava per lei l'ora immancabile in cui la sinistra fatalit
Gli rimase vicino e cercò di convincerlo della bellezza del cristianesimo e dell'amore di Gesù, ma invano. Ramsette non voleva accettare la lieta novella e si ribellava a quella dottrina, che predicava l'amore ed insegnava il perdono.... Il viaggio fu molto lungo e doloroso; ma egli non morì; arrivò ad Ostia, venne sbarcato e, caricato di ceppi, fu condotto a Roma.
E a lui era toccato di ricevere Luca Spinelli, venuto a quell'ora insolita e con aria misteriosa a cercare mastro Jacopo. A lui, proprio a lui, era toccato di aver le primizie di quell'annunzio matrimoniale, altrettanto doloroso quanto inaspettato.
Andreino saltò per il primo a terra e porse la mano a donna Vincenzina. Cresti, Amedeo, Giosuè scesero loro incontro: ma nessuno seppe trovare la parola che valesse a rompere un silenzio così doloroso.
Sarebbe doloroso assai certamente; ma forse più saggio, più salutare.
Il pensiero dell'onor di suo padre e di Damiano, e l'affetto che dona coraggio e fede, sostennero la fanciulla in quel doloroso passo.
Lo stesso giorno il Comitato nazionale segreto di Roma pubblicò in un foglio volante questo importante proclama: «Romani! finalmente l'ultimo soldato francese, l'ultimo straniero ha abbandonato l'Italia. Dalle Alpi al mare nessuno stendardo straniero spiega più sull'Italia protezione iniqua o signoria. Questo spettacolo, doloroso per i nostri oppressori, è pieno di conforto per noi che dopo 18 anni rialziamo di nuovo la fronte, e vediamo Roma arbitra dei suoi destini. Questo gran giorno resti profondamente impresso nella memoria e nel cuore d'ogni romano che senta onore per la sua patria fin ora tanto infelice. Questo giorno, il 14 dicembre 1866, apre un'èra nuova, un'èra che vedr
«È lei! è lei!» esclamò il vecchio, volgendo lo sguardo da Marzia a Virginia; «è lei!» Egli solo aveva interpretato giustamente il grido doloroso della donna svenuta, e cadeva nell'abituale torpore, rialzandosi però a tratti, come se avesse voluto iniziare una confessione importante alla stessa, ed una lacrima finalmente bagnava quella guancia inaridita da tanto tempo dagli anni e dai patimenti.
Di notte balzava a sedere sul letto scossa ancora da quella voce che l'aveva chiamata la prima volta ch'era arrivato il doloroso telegramma, una voce lamentevole, ma chiara, che chiamava: Flora... Flora. Al punto che essa scendeva fino all'uscio e stava a sentire, se mai fosse la mamma che la chiamasse così.
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