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Signorina Marangi, disse Milia scusate tanto se vi disturbo. Io vado per una commissione e lascio sola la mia signorina. Mi volete dare occhio alla porta? La Marangi levò il capo. Rispose: Va bene. Si rimise a scrivere. S'udì lo sbattere della porta e Milia scese le scale, canticchiando. Era così alto il silenzio che la Marangi udì, chiaramente, la voce della servetta in cortile.

Dal canto loro il Sappia e l'O'Stiary usciti dallo studio della ditta Marliani e C. si rallegrarono fra loro d'aver trovato l'amico divenuto uomo serio tanto ben disposto per loro. Erano pieni di speranze, e il cento per cento di interesse, che Marliani aveva lasciato loro intravedere, non dava ad essi il menomo disturbo. Animi felici! A un dipresso, nella bont

Faremo il possibile per non dar disturbo in questi pochi giorni, disse poi, dopo che ebbero mangiato in silenzio la minestra.

Ma io, diss'ella con isquisita cortesia, sono venuta proprio a disturbo di lei, signore, che stava discorrendo colla marchesa. Non voglio essere d'impaccio, e piuttosto mi ritiro. No, no, sta qui: proruppe la vecchia. Quest'uomo può benissimo parlare anche in tua presenza.... Dite pur su.... Com'è gi

Egli e i suoi discendenti godettero senza disturbo (poichè Genova, straziata dalle fazioni, aveva altro che fare) il loro marchesato insieme co' feudi di Stellanello in val d'Andora, di Calizzano in val di Bormida grande, di Massimino sul Tanaro, di Bormida, Pallare e Carcare sulla Bormida d'Acqui. Senonchè (vedete, egli c'è un senonchè!) un Alfonso II, o degenere da' suoi maggiori, o rifattosi per cagion d'atavismo alle costumanze dei più antichi tra loro, uscì in ogni maniera di prepotenze e di colpe. Dura infame la memoria di lui nella terra, ed io mi dispenso dal ripetere tutto ciò che di lui si racconta. Basti il sapere che fattosi senza licenza sua un matrimonio nel borgo, andò furibondo a turbare la serenit

I vostri meriti sono tali che meritarebbono altro uomo che non sono io; ma perché conosco solo i vostri meriti, per il grande amore che li porto, mi par che possa meritarli. ARTEMISIA. Se cosí è, perché scorgo in voi tanta tepidezza in sollecitar le mie nozze? Voi sète d'accordo con Lelio mio fratello. Non vedete che l'indugio vi potrebbe apportar qualche disturbo?

Grazie!... Vado a sbrigare certe mie faccende, poi, se non la disturbo, tornerò verso le quattro.... È l'ora del mio pranzo... Se ella crede... Oh! troppo onore...! Accetto... Pranzare con lei...!... Ma io non so come ringraziarla! Via! attenda a ringraziarmi... Non potrò offrirle che un pranzo da poeta.... una fetta di manzo.... una minestra che so io....

Il tempo così intercorso giovò a rimettere l'animo di Loreta ed a riguadagnarle la calma necessaria a coprire il suo turbamento. Il Sant'Angelo ritornò infatti assai tardi e, trovata la moglie che ancor l'attendeva per la cena, non mancò di farle un gentile rimprovero per il disturbo dell'attesa, ch'ella, a malgrado del suo avvertimento, s'era voluto procurare.

Tranne per il disturbo che vi siete preso, e del quale vi sono gratissimo, per tutto il resto voi non dovete perdere nemmeno un centesimo. Io vi farò subito un nuovo effetto che voi potrete scontare.

Appressandosi al falso prete, fece un inchino da borghese credente, e a voce bassa, con accento mansueto gli disse: Se non vi recasse troppo disturbo, io vi pregherei, monsignore, di voler ascoltare la mia confessione. Il visconte, per darsi tempo di riflettere, non proferse parola.