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Aggiornato: 28 maggio 2025


L'Argentina ci avrebbe salvato prima portandoci via dei disoccupati e degli affamati che avrebbero fatto la rivoluzione, poi economicamente con i... risparmî mandati a casa dagli emigranti e con lo sbocco dato ai nostri prodotti. L'egregio direttore ripeteva ciò che in più occasioni aveva scritto e ciò che la massa dei suoi lettori pensa.

Al problema sociale che ogni giorno incombe più grave e più doloroso, per il disagio economico derivante dallo scemare delle industrie, dal languire dei commerci, alle innumeri e minacciose falangi dei disoccupati invocanti lavoro e pane, la Navigazione Cisalpina offre la soluzione pronta, efficace. Sar

Senonchè, anche per tale riguardo trovavasi in errore. Per quanto egli vivesse isolato, sfuggendo le compagnie, l'occhio vigile de' disoccupati era intento abbastanza sopra di lui, perchè egli potesse andar salvo dai commenti della malignit

Parlando particolarmente dell'emigrazione dovrò disgraziatamente intrattenere l'amico lettore su questi fatti, che sono mostruosi in un paese dove pascolano cento milioni di animali. Cinquecento italiani disoccupati a Bahia Blanca hanno pubblicato un manifesto che dice: «Ci troviamo senza pane nella più squallida miseria.

Il numero dei disoccupati che veniva calcolato a centoquarantamila tre mesi or sono, ora si ritiene aumentato di un buon terzo a causa dell'inverno australe che porta anche in tempi normali un rallentamento in molti lavori. A Buenos Aires oggi i disoccupati sarebbero ottantacinquemila, secondo notizie degne di fede. A tanto è ridotta quella terra promessa, da tutti quei mali che conosciamo. L'immensa piovra della politica oligarchica la tiene sotto le spire dei suoi tentacoli, e le assorbe il sangue della ricchezza. L'Argentina ha dissipato molto più di quanto ha prodotto, fino a stremare alcune fonti della sua stessa prosperit

Poi, come succede nelle paci subitane dopo grandi moti, quando restan disoccupati a un tratto e malcontenti molti animi irrequieti, seguiron parecchi anni, che si potrebbon dire i classici delle congiure italiane, gli anni che gioverebbe studiare, per vedere a che elle montino, che ne risulti. Tre ne furono nel solo 1476, l'anno millenario della distruzione dell'imperio antico.

Ma è la miseria che li spinge ad emigrare: lo dice anche la Guida dell'Emigrante Italiano alla Repubblica Argentina. Pare quasi che la giovane America ci stenda una mano caritatevole, a noi vecchi miserabili, prendendoci un po' di braccia. Ah! la nostra miseria, noi la gridiamo. E la miseria d'America, della terra promessa? E gli scioperi argentini? E i diecimila disoccupati di Buenos Aires? E coloro che tornano da laggiù sfiniti, con la volont

In riassunto, che ho detto nelle prime «lettere argentineChe vi è una crisi spaventosa. Ebbene, oggi il Commissariato generale per l'emigrazione comunica ufficialmente le stesse notizie sulla crisi, sconsigliando l'emigrazione perchè vi sono ora centoventimila disoccupati nell'Argentina. Ho detto che Buenos Aires ha una vita artificiosa che assorbe le ricchezze del paese e che inutilizza quasi un quarto della popolazione. Ed ecco che cosa dice nel numero del 2 marzo un giornale argentino su questo argomento: «Si sta facendo una vera mistificazione della prosperit

Nell'Argentina vi sono sopra a duecentomila disoccupati, in parte coltivatori, che hanno disertato i campi resi infecondi. Con questa massa di lavoratori pratici del paese è possibile al Governo argentino di tentare un vastissimo esperimento di colonizzazione, prima di stimolare ciecamente nuova emigrazione italiana, che potrebbe ritrovare laggiù antichi dolori e disinganni.

Vi sono migliaia e migliaia di persone in assoluta miseria. Al Consolato d'Italia è una processione continua di sventurati che vanno a domandare l'elemosina dei dieci e dei venti centavos per mangiare. Il minimo numero di disoccupati è calcolato a quarantamila; ma sono certamente di più.

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