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Aggiornato: 4 giugno 2025


Il tuo nome cantando alla patria, Quali degg'io Fra tue grazie e bellezze moltiplici Più memorar? Dille ch'io per amor la fei bella, Dille ch'amo, ed affetti desìo: S'invaghisca del grande amor mio; Mia belt

MARTEBELLONIO. Dille che non è picciol favore che un mio pari s'inchini ad amar lei, ché son amato dalle piú grandi donne del mondo. LECCARDO. Andrò a dirglielo. MARTEBELLONIO. Ma non con certe parole umili che cagionino disprezzo, ma con un certo modo altiero che cagioni verso me onore e riverenza.

Tu, se riponi entro i Cilici il piede, Trova la bella donna, al cui bel foco Con fatta possanza Amor mi diede, Ch'ardere tormentando ebbi per gioco; Dille, ch'io mi morii, ma che mia fede Meco se ne verr

NER. Or, Tigellino, vanne; miei comandi eseguisci: e tu, ricalca l'orme tue stesse; Ottavia incontra, e dille, ch'io solo quí sola l'aspetto. È rea Ottavia assai; qual dubbio v'ha? sol duolmi che a convincerla primo io non pensai. E fia pur ver, ch'altri ad apprender abbia mezzi a Neron per atterrar nemico?

LECCARDO. Le dirò che se non vi ama, con un soffio la farete volar per aria o, con un fúlgore degli occhi vostri mirandola, l'abrusciarete. MARTEBELLONIO. Dille ciò che tu vuoi, ché le cortesi parole d'un mio pari minacciano tacitamente. LECCARDO. Ella spasima per voi. MARTEBELLONIO. Poiché è cosí, dimmi: quando? come? Non m'intendi? LECCARDO. V'intendo bene; ma non so che dite.

uscito fuori tutto diverso!" soggiunse la Falsa-Testuggine dopo averci riflettuto sopra. "Vorrei che ella ci recitasse qualche cosa ora. Dìlle che cominci." E guardò il Grifone pensando ch'egli avesse autorit

SANTINA. Digli ch'io trovi finito lo staglio quando ritorno. NEPITA. Non bisogna dircelo, ché giocano a chi piú fa. Ma Fioretta lavora tanto gagliardo che Cleria gli cede e si per vinta. SANTINA. Dille che si serrino dentro e ponghino il chiavistello. NEPITA. Ce l'han posto. SANTINA. Non ci l'ho inteso entrare. NEPITA. Ci è dentro, vi dico. SANTINA. Or esco con animo quieto. Tu sali su.

Gli Austriaci pensino di voi, quello che loro più pare e piace, ma io non voglio che voi riceviate quella donna. Ve l'ho detto; non sono io che comando sono i miei nervi. Bene bene disse Aldo accostandosi a Mattia. Dirai loro che io non posso riceverli. E più sottovoce soggiunse dille che andrò io al suo albergo domani. Nan

BALIA. Lidia sta aspettando se pur si raddolcisse e rammorbidisse tanta discortesia; o se vuoi perseverare nella medesima ostinazione, che una morte la togliesse da mille morti. CINTIA. Dille da mia parte che lasci d'amar me, ché tanto è amar me quanto una femina.

ESSANDRO. Farò che tocchi la veritá con le mani. NEPITA. Or questo è altra cosa. ESSANDRO. Va' e dille che si facci su la fenestra, ché vuol ragionarmi, e a questo effetto sono qui fuora. NEPITA. Volentieri.

Parola Del Giorno

s'alceste

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