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Aggiornato: 16 giugno 2025
Con quella misura hanno il dolore, che essi la possedevano con amore. Perdono la dileczione del proximo, non si curano d'acquistare veruna virtú. Oh, fracidume del mondo! non le cose del mondo in loro, però che ogni cosa creai buona e perfecta, ma fracido è colui che con disordenato amore le tiene e cerca.
E se ella fusse grata de' benefizi ricevuti, cognoscerebbe me; e cognoscendo me, cognoscerebbe sé; e cosí starebbe nella mia dileczione. Ma ella, come cieca, si va attaccando pur per lo fiume, e non vede che l'acqua non l'aspecta. Come e' fructi di questo arbore tanto sono diversi quanto sono diversi e' peccati. E prima del peccato de la carnalitade.
E cosí la giustizia non diminuisce per le sue ingiustizie, anco dimostra di provare la giustizia, cioè che dimostra che egli è giusto per la virtú della pazienzia; come la benignitá e mansuetudine nel tempo de l'ira si manifesta con la dolce pazienzia; e la invidia, dispiacimento e odio con la dileczione della caritá, fame e desiderio della salute de l'anime.
Oh! come hanno ordinati gli organi loro per la buona e dolce guardia che fece la guardia del libero arbitrio alla porta della volontá. Tucti e' sentimenti loro fanno un suono soavissimo, el quale esce dentro della cittá de l'anima, perché le porte sonno tucte chiuse e aperte. Chiusa è la volontá all'amore proprio; ed è aperta a desiderare e amare il mio onore e la dileczione del proximo.
Sonno tenuti di rendere gloria e loda a me, seguitando le vestigie della Parola incarnata de l'unigenito mio Figliuolo, e alora mi rendono debito d'amore di me e dileczione del proximo con vere e reali virtú, sí come di sopra ti dixi.
In ogni anima richieggio puritá e caritá, amando me e il proximo suo, e sovenendo il proximo di quello che può, ministrandoli l'orazione e stando nella dileczione della caritá, sí come in un altro luogo sopra questa materia Io ti narrai.
Unde hai trovato umilitá, odio e dispiacimento di te, e il fuoco della mia caritá per lo cognoscimento che trovasti di me in te; unde venisti ad amore e dileczione del proximo, facendo a lui utilitá di doctrina e di sancta e onesta vita.
Agevole cosa è, però che neuna cosa è di tanta agevolezza e di tanto dilecto quanto è l'amore. E quello che Io vi richiego non è altro che amore e dileczione di me e del proximo. Questo si può fare in ogni tempo, in ogni luogo e in ogni stato che l'uomo è, amando e tenendo ogni cosa ad laude e gloria del nome mio.
Per tucti quanti questi ed altri infiniti mali e difecti che sonno in me, la tua sapienzia, la tua bontá, la tua clemenzia e il tuo infinito bene non m'ha spregiata. Ho cognosciuta la veritá nella tua clemenzia, ho trovato la caritá tua e dileczione del proximo. Chi t'ha costretto? Non le mie virtú, ma solo la caritá tua.
Perché nello strignere e nel gittare gli conveniva la compagnia della vera umilitá, chiamando il proximo per dileczione, chiedendo che gli aiti a trare questi pesci de l'anime.
Parola Del Giorno
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