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Aggiornato: 25 giugno 2025


GIROLAMO VITELLI, Marzocco, 30 luglio 1916. Debbo alla Germania moltissimo del poco che so, =e principalmente la visione sicura del quanto e del come importi sapere=. E poiché le mie deboli forze in quaranta e piú anni di onesto lavoro, le maggiori doti dei miei colleghi riuscirono in tempo relativamente cosí breve a togliere ai tedeschi la gloria della filologia classica e cacciarli di nido, dopo che sapientemente avevano organizzate le filologiche trincee, =mi è toccato d'insistere in ogni occasione sulla necessit

Ma forse nessuna bevanda confortativa poteva giovarle più, dopo quella commozione violenta. Son cose che avvengono; soggiunse, come parlando a stesso. Le vene che s'innestano al cuore son troppo deboli, qualche volta, e uno spavento improvviso può romperle. Ah, povera macchina umana!

Il sermone di Sertorio fu ascoltato con una certa impazienza. Il sipario calò fra applausi deboli. Il trionfo di Violetta Kutuf

Dunque, o in buona o in mala fede, la Germania sparpagliò per tutto il mondo sciami e sciami di filologi scientifici, a diffondere il nuovissimo perfido verbo. E per non trovarsi ad averne penuria, cominciò a fabbricarli a macchina; la materia prima poteva mancare. Abbiamo visto come la concezione scientifica spalancasse le porte a due battenti alle piú deboli forze.

EROTICO. Io schernir voi? e quando fu altro desiderio in me, che di servirvi e onorarvi e spender la vita per l'onor vostro? se non come voi meritevole, almeno come le deboli forze mie.

Non vi è egli mai occorso di pensare, o lettori, a tutte le cose che si fanno, nel corso della vita, sapendo che non andrebbero fatte, ed anche provandone un certo dispiacere? La più parte deboli di tempra, perchè la forza è il privilegio di poche anime, e non sempre buone, noi siamo troppe volte i servitori umilissimi dell'altrui volont

E in questo violento contrasto, che par quasi raffiguri tutta quanta la sintesi della vita, io scoprivo il senso voluttuoso della religione cristiana, che inchinò i forti verso i deboli e costrinse ognuno a guardare nel dolore altrui, come in uno specchio dove la propria calamit

Serba ai pedanti, agli arcadi, Lo scherno e l'ironia; Taglia pei dorsi elastici Le vesti in parodia; Non fornir armi ai deboli Che temono di noi E che verranno a irriderci Cantando i versi tuoi. Pensa che ai pochi giovani, Che vedon l'ardua meta, Il ben d'un raro plauso I grami giorni allieta.... E che il maggior cordoglio Che contristi i gagliardi È di sentirsi mettere Col volgo dei codardi.

Forse perchè portato per natura a sprezzare i caratteri deboli ed a desiderare soltanto il difficile? E l'indole ferma di donna Livia, la freddezza istessa contribuivano mai a mantener viva la sua passione per lei? I cuori orgogliosi hanno degli strani capricci; alle volte sprezzano ciò che facilmente potrebbero avere.

Io non posso esprimere la confusione, la meraviglia, il dispetto che s'impadronì di noi in quell'istante. Comprendevamo di esserci mostrati deboli verso di lui, verso di noi stessi, di esserci mostrati fors'anche ridicoli. Ciascuno era rimasto assorto in questo pensiero, aveva osato riprendere la parola. Il silenzio aumentava la nostra confusione.

Parola Del Giorno

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