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Non mi amate; amate un'altra! Io?... Vi ingannate; guardate bene. Guardo e vedo: amate un'altra! Non lo dite neppure per ischerzo. Amo te, soltanto te, da un pezzo! Tu hai finto di non accorgertene. Come sono felice di sapere che hai finto! Zitto! Mi contristi. Dio mio! Che cosa devo fare per disingannarti? Niente. Mi parve di udire dei singhiozzi. Che cosa debbo fare?... Non piangere!

Serba ai pedanti, agli arcadi, Lo scherno e l'ironia; Taglia pei dorsi elastici Le vesti in parodia; Non fornir armi ai deboli Che temono di noi E che verranno a irriderci Cantando i versi tuoi. Pensa che ai pochi giovani, Che vedon l'ardua meta, Il ben d'un raro plauso I grami giorni allieta.... E che il maggior cordoglio Che contristi i gagliardi È di sentirsi mettere Col volgo dei codardi.

«Tacete, uomo spietatoriprese questi: «se le vostre parole sono profferite da voi per gioire del mio affanno, la vostra perfidia non è cosa mortale; se per consolazione dell'anima afflitta, siete il meno destro confortatore di quanti vissero al mondo. Tacete, ve ne prego. Pur troppo io conosco quanto questa amarezza contristi! Io era nato per amare, e per quanto si fossero moltiplicate al mio sguardo le cose che si amano, esse non avrebbero potuto esaurire giammai quell'immenso affetto che nascendo sortii. E pure io non conobbi padre, madre, consorte, amico, cui indirizzare il desio dell'anima mia. Questo fuoco, non trovando modo a svilupparsi, ha consumato il principio che doveva alimentarlo. Era rimasta una sola scintilla, e questa deve brillare un momento, come la meteora della notte, e morire.... Muora, ma brilli. Sento che in questa notte io devo affatto mutarmi, sento avvicinarsi un tormento inudito finquì; gi

Dunque perchè l'indagine I nostri libri ispira; Perchè i costumi ipocriti Ci fanno schifo ed ira; Perchè, toccando l'ulceri, La nostra man non trema. D'insultatori un popolo Ci scaglia l'anatema!? Scosso all'ingiusto oltraggio, Tu ti contristi e piangi: Nelle dolenti veglie Fremi e la penna infrangi; E, forse, al melanconico Ingegno tuo tu chiedi Se un mondo immaginario È quel che ascolti e vedi!

Perchè l'indugio quel suo moto interno Non queti, e cessi d'ammazzar se stessa, Adducendo il demon tosco d'inferno, Verso Sultana ingannator s'appressa: O dolce del mio cor tormento eterno, Pena per mio conforto a me concessa, Perchè contristi l'alta beltate Vientene a me, che tu mi fai pietate.