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Aggiornato: 12 luglio 2025
6 Scontrò presso a Damasco il cavalliero a cui donato aveva Orrigille il core: e convenian di rei costumi in vero, come ben si convien l'erba col fiore; che l'uno e l'altro era di cor leggiero, perfido l'uno e l'altro e traditore; e copria l'uno e l'altro il suo difetto, con danno altrui, sotto cortese aspetto.
Era parato di damasco verde. Un gran panno di velluto nero lo cuopriva fino a terra. Mentre la fanciulla, col lume in mano, girava intorno alla camera: «Dio buono!» esclamò Dorotea; «mi par di veder la mia padrona distesa su quel letto, come la vidi per l'ultima volta.
Al pianterreno non c'erano che tre stanze, la cucina, il salotto grande, spazioso, con tre finestre, ammobigliato con una tavola rotonda nel mezzo e intorno un canapè coperto di damasco di lana verde, due poltrone uguali, e delle sedie di paglia; addossata ad una parete una credenza a tre piani per mettervi i tondi all'ora del pranzo, dovendo quel salotto servire da sala da pranzo, da studio e da ricevere; accanto poi c'era uno stanzino per la donna di servizio. Il piano superiore era composto di quattro camere da letto grandi e ammobigliate colla massima semplicit
Nel mezzo, un piccolo tavolo da giuoco, parato di panno turchino, attendeva la solita partita sotto un magnifico lampadario in bronzo verde; gli altri mobili erano in palissandro, le pareti a damasco azzurro con fiori di un azzurro più carico, il caminetto di marmo nero, il soffitto, dipinto nel secolo scorso, posava sopra un cornicione a stucchi dorati.
Pochi mobili vecchi, tarlati, coperti di sbiadito damasco giallo la guernivano; da un lato una tavola, dall'altro un canapè massiccio e nano, sul quale ella s'era risvegliata in quel punto; nude le pareti, la vôlta fonda, sgretolata.
Caterino, figliuolo di Dracone Zeno , essendo stato molti anni col padre in Damasco, e qual nipote della despina moglie di Uzunhasan, si giudicò potesse servir bene e con profitto la patria in questa ambasceria al sovrano della Persia.
Dunque, la bella Ruzzani è partita? chiese la contessa Gamberini alla sottoprefettessa, su quel canapè di damasco rosso che i lettori conoscono. Sì, è andata a Milano per certe spese. Un matrimonio alle viste? Eh! rispose la sottoprefettessa, non dicendo nè sì nè no. Qui non c'è nessun partito per lei, ch'io mi sappia; ripigliò la contessa, cercando di scoprir terreno.
Il cappellano, a suon d'organo, celebrò il matrimonio, in piedi sui gradini dell'altare parato con un damasco a fondo verde e striscie d'oro. I balaustri di marmo splendevano spolver
L'ambasciatore persiano, così licenziato, partì colle galere di Cipro, arrivato in Candia ammalò ; quindi passato nella Siria, tenne ragionamento segreto con Pietro Zeno console veneto in Damasco sulla probabilit
Il signor Francesco, dopo i complimenti consueti, introdusse l'ospite nella camera a lui assegnata. Era piccola, o, per dir meglio, appariva piccola a chi veniva allora da quella gran sala, ma c'era tutto il necessario per viverci bene. Il letto era a baldacchino, con le sue brave cortine di damasco, e il conte Gino osservò che aveva sul copertoio un grosso e soffice cuscino di piume.
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