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Aggiornato: 12 luglio 2025
Era illuminata da una ricca lucerna che posava nel mezzo d'un tavolo rotondo, su cui stava inoltre in un bacile d'argento una coppa d'acqua limpida; all'intorno elegantemente disposte eranvi sedie coperte di rosso damasco e la finestra, che guardava nel cortile, cinta da splendide cortine di seta. La bionda fu adagiata sopra un letto e lasciata sola. Rinvenne dopo qualche momento.
La contessina Berta, dal canto suo, aveva abbandonato il pianoforte, e bel bello, senza parere, si era accostata al crocchio del canapè di damasco. Dei matti! balbettava frattanto il signor sottoprefetto. Sì, mio Dio; non lo sapevano? ribattè la contessa Beatrice.
Questa era addobbata in damasco rosso e argento, la vôlta dipinta nello stile di Boucher, tutta a puttini e festoni e fiori e nuvolette d'azzurro e di rosa e dorature ed arabeschi; i mobili coperti di oggetti d'arte e di lusso, oppure fulgenti d'oro e lucenti di seta.
Vestiva da re, con guazzeroni di damasco porporino orlati di orpelli e sopraccarico di nappe e fimbrie come un buffone, una corona di cartone in testa, lo scettro in mano, e barba lunga lunga di pelle di capra.
8 Una splendida festa che bandire fece il re di Damasco in quelli giorni, era cagion di far quivi venire i cavallier quanto potean più adorni. Tosto che la puttana comparire vede Grifon, ne teme oltraggi e scorni: sa che l'amante suo non è sì forte, che contra lui l'abbia a campar da morte.
Tutte le sete e spezie, eccettuato il pepe, che si traggono dalla Sorìa e dall'Egitto, venendo a Venezia da diversi luoghi, paghino il 4 per % da applicarsi al pagamento dei debiti del cottimo di Damasco e di Alessandria. 1543, 9 luglio. Non si possa ridurre in Sorìa il Consiglio dei XII in assistenza del console, nelle più gravi deliberazioni, senza il di lui intervento. 1544, 4 luglio.
Non vi sarebbe più confusione, s'a Damasco il soldan desse l'assalto. Un muover d'arme, un correr di persone, e di talacimanni un gridar d'alto, e di tamburi un suon misto e di trombe il mondo assorda, e 'l ciel par ne rimbombe. 8 Ma voglio a un'altra volta differire a ricontar ciò che di questo avenne.
Ma non bastando la preavvisata tassa, fu imposta una contribuzione fissa da 200 a 400 reali per ogni nave, secondo la grandezza, che toccasse i porti della Sorìa, e furono rimossi come inofficiosi e superflui i sette ministri del Cottimo di Damasco, destinando la tassa a loro favore, in pagamento invece dei debiti nella Siria.
Si procuri di ottenere dalla Porta che il console di Damasco possa stare in Tripoli pel governo dei mercanti. 1545, 11 febbraio. Il console di Damasco trasporti la sua residenza in Tripoli di Sorìa. 1546, 17 luglio. Venendo a morte alcun suddito veneto, debbano i consoli far l'inventario delle robe sue.
103 Sommamente ebbe Astolfo grata questa compagna d'arme, e così Sansonetto. Furo a Damasco il dì inanzi la festa, e di fuora nel borgo ebbon ricetto: e sin all'ora che dal sonno desta l' Aurora il vecchiarel gi
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