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Aggiornato: 27 maggio 2025
La donna, che amo, trasse troppo più che io non vorrei umilissimi i natali; ma se si consideri il portento delle forme leggiadre, o piuttosto l'altezza dell'animo, ella è in tutto meritevole d'impero... Alma real degnissima d'impero, lo ha detto anche messer Francesco Petrarca; e se così è, e voi sposatela. Freddo cenere ed ombra, durer
Ma in quella stanchezza malata di tutto il corpo, De Nittis si sentiva soffocare come da un gran peso. Era fuggito improvvisamente da Roma, spaventato della propria debolezza dopo quell'ultima scena con Bice; l'amava egli? Se ne era ella accorta veramente? O dicendoglielo aveva cercato solo una scusa alla propria imprudenza? Malgrado la lunga abitudine d'impero sopra sè stesso, De Nittis non arrivava ancora a sbrogliare questi problemi, che gli si ripresentavano ostinatamente al pensiero. Certo qualche gran cosa era avvenuta nel suo spirito. Quella fanciulla, sulla quale da principio aveva riportato tutta la tenerezza passionale, indarno per tanti anni inspiratagli dalla contessa Ginevra, era cresciuta nella sua anima riempiendola a poco a poco. Senza di lei da lungo tempo non avrebbe più saputo di che vivere. Poi quella solitudine della vita gli si era allargata intorno come un deserto, che ella sola attraversava ancora col volo rapido e leggero della giovinezza; ma quando Bice si allontanerebbe un giorno al braccio di un altro uomo, egli ci aveva pensato spesso, tutto sarebbe davvero finito per lui. La sua vita lungamente assorta nel sogno di una immensa ambizione, quindi assopitasi in quella castit
Un atto d'impero del Congresso di Vienna «nell'interesse della pubblica quiete» pose la casa dei napoleonidi sotto la sorveglianza dell'Europa. In ciascuno dei pochi paesi, in cui si era loro permesso di accedere, l'ambasciata delle cinque potenze aveva l'incarico della loro vigilanza, e le autorit
Fra il gridare, il fuggir, le preci, il pianto Sorse l'invitto Gabrïel ne l'ira, E, volato a Michel, che vergognoso De l'ultime sconfitte i men frequenti Lochi chiedea: Qual mai desidia è questa Che t'invade, esclamò? Muti ed inerti Aspetterem l'esizio ultimo e il crollo Di questo regno luminoso? È forse Speme alcuna d'impero e di salute, Che nell'armi non sia? Nel contumace Ozio che il cor gi
Il cavaliere, divenuto signore, sentì tutta la potenza del suo volere e s'ingagliardì tristamente ne' suoi disegni d'impero e di conquisto. Si trovò forte per un vastissimo patrimonio.
Le donne che custodiscono il fanciullo fanno di tutto perch'egli lasci in libertá il lioncello: La lionessa ti sbranerá, o incauto, se ad essa non lo rendi. Il fanciullo si ride della minaccia. Gli vien promesso un bel dono, se mette in libertá il lioncello; ed egli stende la destra in atto di riceverlo. Dushmanta gli osserva la palma della mano, e vi scopre segni d'impero.
Parola Del Giorno
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