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Aggiornato: 6 giugno 2025
Ed ecco le Cronache drammatiche, comparse il 2 aprile, col sorriso della Pasqua di Resurrezione, quasi anche il giorno della prima pubblicazione dovesse essere un buon augurio! Sedici fitte pagine in 16º.
Alla sera di quel medesimo giorno, narrano le cronache: Adalberto, andando nella sua camera e buttandosi armato sul letto, trovò al capezzale la fascia che Oldrado aveva riportato nel gioco d'arme, vent'anni prima, e su quella c'era scritto il numero dei morti e dei feriti nemici.
Girò a caso dietro a ricordi di cronache o di progetti edilizii, che gli ritornavano improvvisamente nel pensiero, sempre più stanco, con una sensazione di solitudine in mezzo a quella vita cittadina, che gli si addensava intorno da tutte le porte, riempiva le case, gridava dalle finestre, si mutava per ogni strada e per ogni vicolo in un quadro continuo ed evanescente, tumultuoso ed inafferrabile.
Ugo è un tessuto di scene, una successione di quadri storici, di figure riprodotte dalle cronache, di atteggiamenti che sembrano scolture, di truci spettacoli, incisi con uno stile di ferro.
Nel suo inconsolabile dolore la primitiva arte cristiana aveva chiuso occhi ed orecchi alla natura: tutto vi aveva espresso la morte, le chiese erano sotterra, le cronache sanguinavano di martirii, i dogmi non minacciavano che dannazioni. Poi al rallentarsi delle persecuzioni il tempio salito sulla terra era rimasto egualmente chiuso alla bellezza.
Certo, cotesta arme è gloriosa, perchè le Cronache dei tempi antichi raccontano che un Landolfo, capitano su le galere del Re Ruggiero nello assedio di Costantinopoli, di tanto fu audace, che penetrato nelle cucine dell'Imperatore Emanuele rapì tre pentole di argento, e le assunse ad impresa di sua famiglia; pure ella sente un po' di ridicolo, e la voglia dell'Arcivescovo di trametterla da per tutto la rendeva piacevole anche più.
Cronache del Regno di Napoli, editore Perger, tom. I, pag. 31 e 58. Quivi si dice la morte di Carlo nel 1284, contando gli anni dal 25 marzo. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 29. Ferreto Vicentino, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 955; e la più parte degli altri contemporanei.
Ma il contino Leonardo non imparava in cucina soltanto le schiette grazie del linguaggio popolare. Un barcaiuolo pensionato della famiglia, morto nonagenario un anno prima del padrone vecchio, lo aveva erudito in certe cronache domestiche assai edificanti.
Gli Ebrei avevano un doppio cominciamento d’anno, il sacro d’instituzione mosaica, secondo cui regolavano le feste, i digiuni e tutto quanto si riferiva alla religione; ed il civile, d’instituzione rabbinica, e di cui si valevano per gli affari e le cronache civili.
Erano per lo più racconti di viaggi, cronache del risorgimento nazionale, poesie patriottiche: libri che donna Laura sceglieva ella stessa con sagace discernimento. E riesciva piacevole e commovente insieme, l'udire gli aneddoti, che l'elettissima dama trovava occasione di interpolare a quelle letture: ora a proposito di qualche scrittore, ch'ella aveva avvicinato da fanciulla, quando nello storico palazzo dei Rezzonico s'accoglievano, col fiore della cittadinanza vicentina, ospiti festeggiati, i più illustri artisti d'Italia, ora a proposito di taluno di que' giovani e valorosi patriotti, che condiscepoli al suo Gottardo ne' lieti tempi dell'Universit
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