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Aggiornato: 1 luglio 2025


Ma forse queste ingenue malinconie faranno sorridere di compassione lettori e critici. Sono morte tante belle e nobili cose: possiamo lasciar morire tranquillamente e oscuramente la Novella! E scusate, caro Rod, se per avere un pretesto di dirvi che vi ammiro e che vi voglio bene, Vi ho chiamato a parte di un inutile sfogo. Roma, 5 aprile, 1902. E la giustizia? esclamò Lastrucci.

Essendo entrato, così trionfalmente, nell'ambiente musicale italiano, in contatto col pubblico, cogli editori e coi critici, ho potuto giudicare con la massima serenit

⁵⁴ Ecco una bella leggenda colla quale i nostri Dottori vollero constatare la punizione che Dio inflisse ai distruggitori della sua Casa, e dipingere l’orgoglio satanico di quell’uomo che colla più abbietta ipocrisia, o per la sua morte a tempo (immaturamente) come vogliono dottissimi critici moderni seppe ottenere un titolo tutt’altro che meritato. Forse si sapr

Il bello poi è che i critici e il pubblico se la prendono con lui; quasi che il colpevole sia proprio lui e non i romanzieri mezzi artisti e mezzi scienziati, esseri neutri che non appartengono per ciò alla scienza all'arte; quasi che i critici non abbiano contribuito e non contribuiscano ogni giorno, dal canto loro, a ingarbugliare la matassa, a confondere i critici degli artisti e del pubblico.

È rimasto un po' deluso; ma non vuol dir niente. Egli ha tanta giovinezza che può attendere ancora un po'. Attenda dunque ed abbia fede! ¹ Salvatore Grita, schizzi critici Prima puntata. Roma, Tip. Economica Commerciale 1897.

E i critici berlinesi avrebbero potuto soggiungere: Ma, in questo caso, è assurdo che voi lo scegliate per rappresentarlo... o avete la grande superbia di credervi capace d'infondere la vita in una cosa morta. Invece Ermete Zacconi giudica male e razzola bene.

Gli scrittori nostri, che fino a questi ultimi anni ne parlarono, ci sembrano non abbastanza provveduti d'idee estetiche elementari: quindi non abbastanza franchi e risoluti nella scelta del bello, e spesse volte piú encomiatori imprudenti che critici pacati; o, se a quando a quando censori, uomini pressoché sempre di corta veduta.

«Mi fa molto piacere il vostro successo del resto io non ne aveva mai dubitato; voi farete una bella carriera; me ne congratulo sinceramente. «Ho veduto i giudizî dei critici sul vostro debutto. Sono tutti lusinghieri per voi, ed anche per me, credetelo, sebbene voi vi esageriate fuor di misura la poca parte ch'io ebbi nella vostra educazione musicale.

Gli svegliarini critici dei nostri giorni sono tanto scorbellati, che se l'autore d'un libro non ha la precauzione di spiegarsi un poco, su ciò che ha inteso di dire e di fare, va a rischio di sentirsene a dir delle belle.

Studiò da principio alla scuola di Van Goyen, paesista di grido; ma il genio operò assai più in lui che lo studio; egli indovinò le regole dell'arte sua; e se qualche volta ha dipinto un po' troppo nero, come dice uno dei suoi critici, la colpa è di qualche bottiglia di più bevuta a desinare. Non è lo Steen il solo pittore olandese che abbia la reputazione, meritata o no, di beone.

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