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Aggiornato: 22 giugno 2025


Nel vagone, ella lo vedeva agitarsi, levarsi, aprire e chiudere i cristalli, incapace di trovar pace, seguendo con occhio smarrito la fuga delle campagne e dei villaggi, innanzi al treno, guardando giù, con qualche cosa di disperato, nello sguardo. Nell'albergo, ella lo vedeva inquieto, senza requie, andare e venire, non potendo liberarsi del suo indicile tormento.

Un raggio di Luna, a traverso i cristalli degli sportelli, le aleggiava sul viso e ne accresceva la pallidezza. Aveva l'aria di una visione. Quando il principe aprì lo sportello per presentarle suo fratello, un fiotto di luce delle fiaccole, che circondavano la vettura, la inondò. La visione sembrò arrossire.

Ora gettiamo a terra quest'altra vetrina piena di vasi e di cristalli.... Fragore di valanga, di terremoto!... E' l'ora della ricreazione! Passando via, si fracassano coi bastoni le vetrate che pensano e guardano.... Poichè, insomma, rispondeteci, chi vi ha dato diritto di dormire?... La polizia, siamo noi! Polizia del disordine e della libert

Per certificarsi dalla natura dei cristalli formatisi, si fa cadere sul vetro portoggetti, in vicinanza del margine del vetrino coproggetti, una goccia d'ammoniaca; questa si fa strada nello spazio capillare tra i due vetri, e cosi i cristalli più non si vedono: aggiungendo una goccia d'acido acetico, i cristalli ricompariranno.

Anche nella saletta da pranzo, via i libroni, gli scartafacci dei Patriotti viventi, spirava un'aria ammodo, con un odorino di tartuffi delizioso; la tavola, piuttosto piccola, scintillava di cristalli e di argenterie in mezzo alla luce raccolta.... Tutta roba quella, mandata dal Cova; il garzone che l'aveva portata, aspettava in cucina, dando intanto una mano a preparare i piatti.

Dietro i cristalli di quella finestra, Anna vide un'ombra, che conobbe tosto per quella d'una donna, andare e venire irrequietamante, e le parve smaniasse e si muovesse come persona assalita da turbamento fortissimo.

Le porcellane, i cristalli riflettevano la luce argentea delle lampade alla guisa del sorriso del fanciullo gioia spontanea anzi che gaiezza consciente che rifrange la trasparenza dell'anima. Dove è luce e profumo, anima è.

È un luccichìo abbarbagliante di cristalli di mille colori, un intreccio di arabeschi che confonde la mente, una complicazione di bassorilievi, di dorature, di ornamenti, di minuzie di disegno e di colorito, d'una delicatezza, d'una grazia, d'una perfezione da far disperare il più paziente pittore.

Invece, quando il signor Daniele tornò a casa col figliuolo, la mezza era sonata da un'ora. Avevano fatto cinque o sei giri in Galleria, e Giacomo, ad ogni giro si era scostato dal babbo per spiare dai cristalli del caffè Biffi se vedeva il tavolino coi soliti amici: non c'era nessuno. Saperlotte! Andiamo a dormire: è molto meglio.

Ma non fu così questa volta, ed il popolo, suscitato dai Volontari, non si contentò delle melliflue parole del chercuto, e ricominciò con pietre nei cristalli e scosse furiose al portone. La guardia straniera che, schierata nel cortile, si trovava pronta a far fuoco, alla terribile scossa, temendo cadesse in frantumi il portone, e sognando gi

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