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Aggiornato: 15 maggio 2025


E hotti mostrata la excellenzia de' virtuosi ministri miei, in cui riluceva la margarita delle virtú e della sancta giustizia. E hotti mostrato quanto m'è spiacevole l'offesa che fanno e' persecutori della sancta Chiesa, e la inreverenzia che essi hanno al Sangue; però che, perseguitando loro, el reputo facto al Sangue e non a loro, però che Io l'ho vetato che non tocchino e' cristi miei.

E non tanto che essi offendessero me e la loro dignitá, ma, se dessero el corpo loro ad ardere, non lo' parrebbe potere satisfare a tanta grazia e a tanto benefizio quanto hanno ricevuto, però che a maggiore dignitá in questa vita non possono venire. Essi sonno e' miei unti, e chiámoli e' miei «cristi», perché l'ho dato a ministrare me a voi.

Il prete, dopo d'aver udito le parole di pentimento dell'infelice donna, disse che non valeva pentimento di parole, perché il peccato era troppo grave, ma astinenza non so per quanti mesi, e recitare una infilzata di Ave e di Pater noster da far perder la pazienza a dieci Gesù Cristi. Poi, in considerazione della di lei assiduit

Era un grande dolore rifare la strada con il mangiare, dopo aver fatto tanta fatica e avere speso tutto quello che c'era in casa per consolare i poveri cristi in prigione. Aveva ragione Antonia di dire che era una grande punizione questa che Dio ci aveva mandato! Il diario di un mese di Cellulare.

Accussì nun ce fosse venuta! E tu pecchè ce si' venuta? Che t'aggia di'?... È stato 'o destino... Siente, Cristi'... Donna Rosa, in fretta, dal vicolo a sinistra, col crespo addosso e la veste di seta. Quindi Amalia, Marco, ecc. Neh, mia signo'? N'ata vota cc

Si guarda intorno come smarrito anche lui e guarda di sfuggita nel vicolo. Cristi'?... No! No, Cristi'!... Siente... Nun so' stato io... Faciteme nchiudere... Nchiudo io! Rumori di campanelli, rumori di voci, risate, schiamazzo. E bi' che se passa! (Si volta a Cristina) Oie '? Tu ancora cc

Ché chi non appetisce la signoria o la prelazione, non temono di perderla, ma riprendono virilmente; ché chi non si sente ripresa la coscienzia da la colpa, non teme. E però non era tenebrosa questa margarita negli unti e cristi miei, de' quali Io t'ho narrato; anco era lucida, ed erano abbracciatori della povertá voluntaria e cercavano la viltá con umilitá profonda.

De la dignitá de' sacerdoti, e come la virtú de' sacramenti non diminuisce per le colpe di chi gli ministra o riceve. E come Dio non vuole che li secolari s'inpaccino di corrèggiarli. Questo facevano e' dolci e gloriosi ministri, de' quali Io ti dixi che volevo che vedessi l'excellenzia loro, oltre a la dignitá che Io l'avevo data avendoli facti miei cristi, come Io ti dixi.

ti giovará mercé per Dio chiedere: per te morta sará pietá, potrai alcuno aiuto o conforto ritrovare. Deh! non sai tu quello che indíce Iddio per bocca del profeta: che dobbiamo lasciare stare i Cristi suoi? Perché dunque tu gli tocchi, perché gli mordi, perché non gli lasci stare?

Quale orrore squisito! Le sue unghie s'accaniscono a lisciarmi la carne del volto, e la sua bocca vorace passa e mi mangia le labbra!... Il mio volto è spianato, levigato come i Cristi scolpiti sui vecchi reliquiarî, divorati dai baci d'innumeri pellegrini... Grazie, grazie, Demonio di Frenesia e d'Impossibile, poichè certo sei tu che sazî la tua fame sulla mia faccia!... Sei tu che rivesti il mio corpo d'invisibili labbra e di elettriche nari!... Per te, tutto il mio corpo beve, mangia e fiuta il soffio glacial della Morte!...

Parola Del Giorno

rincrudisse

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