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Aggiornato: 18 giugno 2025


«La fanteria prese posizione sotto tettoie di paglia, che altro vantaggio non ci offrivano fuorchè di ripararci dai cocenti raggi del sole; la cavalleria si spinse fino al Tapevi in esplorazione. Una mezz'ora passò senza nessuna dimostrazione ostile per parte del nemico; ma questo da tempo covava un inganno e ci aveva tratti nell'agguato, occultando accuratamente le sue forze nei boschi del Tapevi, per trarci in aperta campagna, cosa che non gli riuscì, causa l'azione della nostra batteria. La nostra cavalleria, attaccata da forze molto superiori, fu travolta e messa in fuga, meno pochi che ci raggiunsero. Io arringai con brevi parole i miei: «I nemici sono molti, ma per noi sono ancora pochi non è vero? Italiani! questo sar

Il buon umore di quell'uomo era la pace sua, per allora, era la certezza di veder sempre Gisella. Andava sempre e veniva, la bellissima creatura; pensava a tutto, lei, prevedeva tutto, faceva tutto, e covava il suo malato con gli occhi, come una madre il suo bambino. Mai convalescente fu tenuto nella bambagia più e meglio del signor di Vaussana.

Evidentemente, quelli erano i servi, i masnadieri di messer Lapo Buontalenti. A che le sarebbe giovato il gridare? Messer Lapo era grave all'aspetto, severo ed arcigno come la vendetta che gli covava nel cuore. Ma quando gli occorreva di rivolgersi a lei, in atto di chiederle se avesse mestieri di nulla, assumeva un'aria tra impacciata e cortese.

Covava il suo male, ecco la ragione de' suoi modi aspri, de' suoi stravizzi, di tutto. E poi c'eran stati i falsi amici che lo avevano traviato, que' falsi amici ai quali il portone del palazzo Bollati era ormai chiuso per sempre, e che Leonardo aveva giurato di non guardare più in faccia. Adesso che stava bene, adesso che nessuno gli dava cattivi consigli, egli era un altr'uomo.

Il biscazziere, che da lontano aveva sbirciato il caso, saltellò, saltellò secondo l'usato costume, frettoloso presso Olimpio; ma lo trovò spirante. Don Olimpio! Ti ha ammazzato don Marzio, eh? per paura che tu scuoprissi alla giustizia quella matassa dei Cènci, eh? E lo covava con tutta la persona avidamente curioso.

Lina era ferma in mezzo alla stanza, tutta pensosa, e si mordeva le labbra, come se l'ira che le covava in seno le avesse richiesto quello sfogo. Io... avrei un gran disegno disse a un tratto Lucertolo, sporgendosi innanzi, con un gomito appoggiato sulla punta del ginocchio, e sostenendo il mento sul pugno chiuso.

E si riavvicinò al ricattato, che se ne stava nel mezzo della stanza, immobile, a capo basso, come persona stanca e abbattuta, illuminato pienamente dalla lanterna di mastro Vanni il quale lo covava con gli occhiacci rossi come quelli di Caronte.

Nello intanto non volle lasciarli senza chieder loro se i fuorusciti armata mano si sarebbero avvicinati a Pistoia. Rinegata omai la propria parte, sentiva il bisogno d’esser ad ogni evento tutelato dall’altra: tanto più che covava in seno tante vendette. Essi però l’accertarono che non solo gli sarebber venuti in soccorso, ma che avevan disposto segnali e modi per avvicinarsi ed intendersi.

Aveva sempre paura: di sua madre che aveva provato di avvelenarlo; di suo fratello che aveva voluto cacciarlo dal trono; del suo popolo che covava una rivoluzione; di sua moglie di cui contrariava le inclinazioni; di suo cugino che ruminava cercargli briga; dei cospiratori che tramavano contro la sua vita; della malattia che lo teneva sempre sotto la sua punta.

E favellando protendeva il viso tentatore come il Diavolo a santo Antonio. Il Prete covava la moneta con gli occhi, e da tutti i pori del corpo gli trasudava la cupidigia della miseria. Una molto terribile battaglia si combatteva in quella povera anima.

Parola Del Giorno

branchetti

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