Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 7 luglio 2025
Lasciamo andare, filologi scientifici e sofi rihegeliani: prima di spifferare certe sentenze, leggete un po', invece di tante contemporanee scipitezze alemanne, le opere dei nostri grandi. Ma andiamo avanti. Io domando ora questo solo al Buonaiuti.
Ciò deriva, in primo luogo, dall’esistenza di tre fonti di singolare importanza, tutte contemporanee al personaggio di cui parlano, e sono le storie di Ammiano Marcellino, i discorsi di Libanio e quelli di Gregorio di Nazianzo; in secondo luogo, e sopra tutto, dalla conservazione degli scritti dello stesso Giuliano, che sono la più interessante rivelazione di quello spirito inquieto.
All'incontro, in Italia, dove non era tal centro, in Italia divisa e suddivisa, in Italia miserabilmente repubblicana senza le virtú delle repubbliche, tiranneggiata senza nemmen la centralitá delle tirannie, in Italia piú colta sí ma piú mal civile giá che le nazioni contemporanee, il malanno appena inventato crebbe, si diffuse, si aggiunse agli altri, li superò tutti.
Il lettore erudito ha ragione; parla come un libro stampato, nè si potrebbe, per questo rispetto, insegnargli nulla di nuovo. Ma noi scriviamo cronache contemporanee, non storie antiche, e qui non si tratta dei Templarii, spenti nel 1314, sul rogo del loro gran maestro Giacomo Bernardo di Molay, bensì d'un altro ordine, assai più moderno, cioè a dire dei Templarii che fiorivano in Genova, nell'anno 1857, e non furono spenti da altri roghi, se non da quelli del matrimonio, da altre tanaglie, se non da quelle della necessit
Questa era senza dubbio una grande occasione d'indipendenza, come all'altre, cosí alla nazione italiana. Se non che questa era men nazione che l'altre; non solamente, come l'altre contemporanee e feodali, non avea popolo formato né potente, ma nemmeno feodalitá nazionale.
Molte cantanti contemporanee si sublimarono in quest'opera del Pacini e per questa salirono a invidiabile rinomanza.
Ma io cedo a quel desiderio maggiore che s'è fatto in me quasi passione a un tempo e dovere, di cercare quanto piú io sappia sinceramente, e di svelare quanto io piú possa compiutamente tutta quella serie di errori ch'io veggo; che han dovuto essere pur troppo piú numerosi e piú gravi nella nostra nazione, che nell'altre contemporanee; posciaché queste uscirono di tali secoli con quell'unitá, quella nazionalitá e quell'indipendenza che noi non abbiamo.
Siamo dunque a Quinto, alle spalle del paese, in quel palazzo che sapete, murato a foggia di castello, con la sua torre che usciva da un lato dell'edifizio, rompendo ad angolo due acque del tetto; in quella magnifica villa, dove vi abbiamo condotti, nella prima parte di queste fedelissime cronache contemporanee, il giorno della prima scampagnata del convalescente Aloise.
Contemporanee a queste velleit
E cosí poi ora per il periodo che segue risulterá chiaro nella storia della coltura quell'allentamento di progresso, che incominciò, non giá, come si suol dire, col secolo decimoquinto, ma fin dalle morti contemporanee di Petrarca e Boccaccio intorno al 1375, che durò poi non per quel secolo intiero, ma solamente fin presso al suo mezzo; dopo il quale s'accelerò di nuovo il progresso rapidamente, splendidamente per li quattro impulsi che concorsero a quell'epoca, le due paci religiosa e politica, l'arrivo de' greci, e la grande invenzione della stampa.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca