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Aggiornato: 30 aprile 2025
Per questo tutto è condensato, tutto è concentrato, tutto è visto di scorcio nella loro rappresentazione narrativa. Nella realt
E interrompo la citazione, per non abusare della pazienza del Tribunale. L'intimo concetto del poema del Marinetti è condensato interamente l
Il nembo da levante s'era limitato a qualche grosso gocciolone di pioggia, e siccome a quella direzione il vento veniva a traverso del fiume, poca agitazione vi aveva suscitato; comunque come negli uragani, il forte del temporale, dopo d'aver girato i tre quarti della bussola, erasi spaventosamente condensato a libeccio, e da quella parte scatenò una bufera..... una bufera da far impallidire il più coraggioso navigatore.
Io pure alla mia volta le feci le mie confidenze esplicite, franche ed ingenue, senza restrizioni mentali. Le raccontai per filo e per segno il mio amore petrarchesco per la contessa Savina, muto ma profondo come il silenzio, e condensato come l'acqua bollente nelle caldaie a vapore; alimentato dalla fiamma di due occhi più vivaci del sole. E non le tacqui le mie ridicole illusioni intorno all'amore e alla gloria, nè le feci mistero del mazzetto di fiori raccolto e del bacio respinto, e le narrai fedelmente le mie follie, le lagrime versate, le ansiet
Io non osavo d'interromperla, e l'ascoltavo vinto da un senso di maraviglia e di compassione. Una dolce vena di tenerezza mi scaturiva, inattesamente, nel cuore, e me lo inondava tutto. Mi sembrava che quanto di umano, di affettuoso, di carezzevole era fin allora rimasto quasi condensato in ghiaccio nella profondit
Pover'uomo! Tutte le avventure del viaggio, tutte le grandi cose vedute, non lo avevano liberato da un pensiero doloroso che gli toglieva la pace fin dalla prima settimana del suo soggiorno in Tangeri. E questo dolore era una gelatina mal riuscita, fatta da lui un giorno che aveva pranzato in casa il Ministro di Francia; gelatina che aveva dato il primo crollo alla sua riputazione nel concetto dell'Ambasciatore, e che pure era riuscita male non per colpa sua, ma perchè il Marsala era cattivo. Fez, la corte, Mechinez, il Sebù, l'Oceano, egli li aveva visti, egli vedeva tutto a traverso quel disco di brodo condensato. O piuttosto non aveva visto e non vedeva niente perchè il suo corpo era bensì nel Marocco, ma l'anima viveva in piazza Castello. Gli domandai le sue impressioni di viaggio: erano poca cosa. Egli non sapeva capire chi potesse essere quella bestia che aveva stampato quel paese. Mi raccontò delle sue fatiche, delle sue liti cogli sguatteri arabi, delle difficolt
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