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Aggiornato: 9 giugno 2025
Solitario e triste, S. Giovanni dei Leprosi ospita infelici, che la demenza e la etisia han condannati all’ostracismo. Un cuore di donna li redimer
Il buon cappuccino non andava gran fatto persuaso di quella maniera di teologia, ma conosceva non esser tempo, nè luogo cotesti per disputare; onde si contentò ammonirla: Figlia... ecco il vostro sposo Gesù... in questo affissatevi... questo con tutta l'anima baciate... Oh! sì, con tutta l'anima, perocchè egli fosse tutto amore per noi. E così i condannati si raccoglievano dentro la cappella.
«Voi, nati in questi tempi, non sapete che cosa voglia dire non esser padroni in casa propria, essere tenuti schiavi, spiati e magari posti in prigione e condannati per una parola sfuggita involontariamente, per un'occhiata mal interpretata; pensate che un mio fratello il quale aveva dato senza accorgersi uno spintone ad un ufficiale austriaco, fu posto agli arresti e mancò poco che fosse fucilato.
Il principe Umberto e la principessa Margherita, recandosi da Firenze a Napoli per la via ferrata, sarebbero passati dalla stazione di Roma. Nessun momento poteva essere più propizio di quello. Quando appunto i principi italiani si fermavano per qualche momento alla stazione di Roma, dovevano balzare le teste dei due condannati.
Eravamo condannati ai lavori forzati per ridere. Tranne i mozzi addetti ai lavori domestici e alcuni fabbri, non avevamo da lavorare che col catenone che pesava e ci martoriava. Era una fannullonaggine tormentosa in tutta la camerata.
Curzio li osservò con attenzione; se da quelli era provenuto l'avviso, senza dubbio con essi si avvicinava anche il soccorso. Così pensava, quando si avvide che uno dei condannati, colto il momento in cui i suoi compagni erano volti da un'altra parte, fece verso lui un rapido cenno, di cui esso non comprese bene il significato; ma pareva che volesse dire: Aspettate.
Appunto per questo: perchè eran condannati senza aver commesso nulla di male. Piet
Di Lorenzo Salvani raccontò come in pochi anni, morti i parenti, precipitasse a rovina, malgrado ogni suo sforzo, malgrado ogni studio di procacciarsi onestamente un pane. Il duca di Feira entrò, condotto dalle parole del Giuliani, nella casa di quei poveri vergognosi, costretti dalla loro condizione a parere signori, e condannati a mille angustie segrete.
È una compagnia composta di nobili e di ecclesiastici romani, che esercitano verso i condannati a morte l'ufficio di confortatori. Essi andavano alle Carceri Nove per cominciare le loro funzioni.
Le prime file dei cavalli s'incamminarono; poi di lì poco, si mossero le vetture. E il corteo si avviò lentamente verso la piazza de' Cerchi. Folte pattuglie di gendarmi e di fantaccini percorrevano le strade, donde dovevano passare i condannati: facevano sgombrare la gente e chiudere le finestre.
Parola Del Giorno
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