Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 9 luglio 2025


Logorata dal tempo e dal materialismo l'antica fede che prometteva almeno le benedizioni del cielo ai condannati a patir sulla terra senza Educazione che guidi a fede più alta e più unificatrice dei doveri e delle speranze senza alcuna di quelle grandi idee che han nome Patria, Onore, Gloria, Libert

Era una bellissima giornata, una di quelle giornate che fanno nascere nell'anima dei poveri condannati al lavoro quotidiano, il desiderio di una modesta entrata e di una carrozza per uscirsene alla campagna. Il cielo limpido, trasparente, rasserenava lo spirito e tingeva d'azzurro i pensieri; l'aria fresca del mare temperava la vampa del sole e ristorava i polmoni.

Gli dicevamo che eravamo condannati a scontare una pena in un ergastolo, non a naufragare in blocco, legati come un sol uomo. Se non ci dava modo di salvarci, il delitto del brigadiere sarebbe stato un delitto peggiore del nostro.

Non potendo andare dalla famiglia, come fra Cristoforo, a domandarle perdono, le mandò una lettera bagnata delle sue lagrime. La famiglia mi ha perdonato, il parroco del mio paese lo ha fatto sapere a tutti dal pulpito, ma il governo tace ancora. Ah, è duro il governo coi poveri condannati! Una volta che siamo pentiti dovrebbe permetterci di riabilitarci.

Nel maggio del 1849, quando venni trasportato a Volterra, mi furono cortesi di offerirmi di logorare la mia vita a scelta; o nel maschio, dimora del Conte Felicini di scellerata memoria, o nell'ospedale dei condannati: scelsi l'ospedale.

Col suo consiglio, il Padre Generale dei gesuiti induceva il governo pontificio a protrarre per lunghi giorni l'agonia dei due condannati, dopo che, essendo stata dal sovrano rifiutata la grazia, e ordinata l'esecuzione della sentenza, la loro morte era irrevocabilmente decisa.

Una grazia! esclamò il Pontefice, al quale sorse in mente il pensiero, che gli stessi zuavi volessero domandare la grazia dei due condannati. Dite pure, quale essa sia l'accorderemo. I bravi zuavi, a cui sta impressa nell'animo la morte dei loro fratelli, di quei prodi uccisi, il cui sangue grida tuttora vendetta, domandano l'onore di assistere sotto le armi alla esecuzione dei due delinquenti.

Dal giorno della condanna erano passati trentanove giorni! trentanove giorni che i condannati a morte consumarono ora per ora in dolorosa agonia! Trentanove giorni, nei quali i loro parenti attesero mille e mille volte la grazia, per ripiombare mille e mille volte nella disperazione. La vigilia dei condannati a morte.

In tale occasione i pontefici sogliono mettersi in orazione colla sentenza sotto le ginocchia, invocando, come dicono, la ispirazione divina, per decidersi ad approvare la condanna, oppure a far grazia della vita ai condannati. Papa Pio IX stava dunque in quella mattina inginocchiato sulla sentenza di Monti e Tognetti.

«Malediresti il giorno che ti salutarono col nome di padre. Ma il consiglio non giova, che noi fummo condannati ab eterno all'angosciosa esperienza.... Vuoi ch'io mandi una fiera imprecazione su la tua testa? e tu pure le abbi.... ma da cui? Tu hai levato lo sguardo su la figlia del Re; sangue d'Imperatori è la figlia mia: parla, quale è il tuo, Rogiero?» «Il mio! Io non lo so

Parola Del Giorno

all'indoratore

Altri Alla Ricerca