United States or Argentina ? Vote for the TOP Country of the Week !


Un atomo è l'immagine dell'universo; tutto ciò che in questo si compie, deve compiersi fatalmente; è quindi da stolti chiedere la giustizia al Destino. Così conclude la Ragione trionfante. Ma il poeta, che gi

Si conclude perciò che, ancorché fusse vera la esperienza predetta, non prova la sua conclusione. Se è vera la esperienza detta di sopra.

Si conclude, dunque, altre cause che le predette non vi essere, che siano principali; le quali acciò meglio s'intendano e con essempio si conoscano, si fará comparazione della cittá di Napoli con alcune cittá d'Italia, discorrendo d'alcuni accidenti di detta cittá pertinenti a questo proposito. Comparazione della cittá di Napoli con la cittá di Venezia e Genoa a rispetto delli predetti accidenti.

Il dottor Gemelli vien chiamato a consulto e constata una nevrosi pronunciata; suggerisce qualche rimedio, poi si mette a ciarlare d'altre cose di famiglia e, infine, guardando il bimbo che stava in culla, si alza e conclude: Dunque, mi raccomando! evitare le preoccupazioni di qualunque genere; abbandonare il caffè e i liquori alcoolici; cercare distrazioni nei teatri e nei viaggi; sopratutto, fumare con moderazione.

Brydone prosegue la sua descrizione fermandosi sui ritratti di lei e del marito attaccati alle pareti della stanza di lui e sopra un certo scambio di parole tra lui e lei, la quale avrebbe dato il tema di quei ritratti al pittore; e conclude: «Benchè sia stata vent’anni qui, madama è restata così perfettamente francese come se non fosse mai uscita da Parigi, e guarda da alto in basso e con grande disprezzo ogni donna di Palermo sol perchè le palermitane non hanno mai avuto la fortuna di vedere quella capitale, di udirne la musica sublime dell’Opera»²⁴².

«Nelle prime ore del 29, l'ottavo corpo, sui ponti della Priula, passa e prende Susegana; il 17º corpo entra in Conegliano; una colonna di lancieri e di bersaglieri ciclisti entra in Vittorio Veneto. Il 30 ottobre, crolla il Grappa. «La disfatta degli austriaci, iniziatasi il 28, resa inevitabile il 29, si conclude il 30 con la catastrofeVous avez raison!

Una volta, in un vagone, vidi un francese che leggeva un libro con grande attenzione, facendo di tanto in tanto un segno di stupore. Tutt'a un tratto, mentre cercavo di leggere il titolo sulla copertina, esclamò: Ah! c'est dégoûtant! e cacciò il libro nella valigia, con un atto di sdegno e di disprezzo. Rimase qualche minuto sopra pensiero; poi riaperse la valigia, riprese il libro e ricominciò a leggere. Poteva aver letto un paio di pagine, quando diede improvvisamente in una grande risata, e voltandosi verso il suo vicino, disse: Ah! caro mio, c'è qui una descrizione d'un pranzo di nozze che è una vera meraviglia! Poi continuò la lettura, dando a vedere in mille modi che ci provava un gusto infinito. Il libro era l'Assommoir. Quello che accadde a quel francese leggendo l'Assommoir, accade a quasi tutti alla prima lettura dei romanzi dello Zola. Bisogna vincere il primo senso di ripugnanza: poi, qualunque sia l'ultimo giudizio che si porta sullo scrittore, si è contenti d'averlo letto, e si conclude che si doveva leggere. Il primo effetto che produce, in specie dopo la lettura d'altri romanzi, è come quello che si prova all'uscire da un teatro caldo e profumato, ricevendo nel viso il soffio fresco dell'aria aperta, il quale d