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Aggiornato: 5 luglio 2025


Alla vista delle signore Ruggeri il giovane praticante dello studio gettò in fretta il mozzicone del sigaro da un soldo, si atteggiò al più grazioso sorriso, abbassò rispettosamente il cappello fino al ginocchio, strinse la mano all’avvocato, presentò i suoi complimenti alla signora Emilia, un sorriso ed un’occhiata alla signorina Metilde, e si unì alla comitiva che passeggiava su e giù dal fondo della piazza alla basilica, andando e ritornando come tutti gli altri.

La signora Montoni ricevè di mala grazia i complimenti di quei signori. Bastava, per dispiacerle, che fossero amici di suo marito; e li odiava perchè accusavali d'aver contribuito a fargli passar la notte fuori di casa. Finalmente l'invidiava, chè, sebbene convinta della poca influenza di lei su Montoni, supponeva che preferisse la loro societ

Conte, non faccia complimenti, disse Loredana. Lei vorr

La prima incomincia a mezzo il foglio, e la seconda ha quindici versi a stento, mettendo nel conto l'ultimo paragrafo dei soliti complimenti, il devotissimo servitore ed il nome. «Basta, se non avessi da ringraziarvi dell'esservi finalmente ricordato di me, avrei a sgridarvi ben bene. Ma non lo fate più, se no posso andare in collera a dirittura.

Ed anche per iscriverlo; ma io non credevo che tu intendessi di dir questo. Castagni! disse Filippo, girando largo. Castagni da per tutto. E lassù, quel nero sui monti? Abeti, mio caro, abeti e pini. Corsenna è famosa per il suo pinus Pinsapo. Ah! i miei complimenti. E niente peachpine? Non credo. Ma che ti salta di parlare inglese?

Fiordispina calò a terra il suo piccolo beniamino, che seguitò a sgranocchiare, come se nulla fosse; quindi, risollevata la persona, si tirò con molta naturalezza due passi indietro. Dunque, diss'ella, rompendo il silenzio, le piace la mia famiglia? Signorina, rispose Gino, scuotendosi, tutto ciò che la circonda mi piace. Complimenti? Io? Non so farne.

Banditi e complimenti e ritrosie e smorfiette schifiltose: ciascuno pensava a e alla compagna; un buon bicchiero di malvagìa, bevuto mezzo per uno, nettava dalla polve il gorgozzule delle amiche coppie.

La tinozza lasciava venir fuori un odore che asfissiava. Non c'era posto, ma il carceriere era un diavolo che non faceva caso a quello che dicevamo. Apriva e ne cacciava dentro degli altri senza tanti complimenti. Lui non aveva tempo da perdere. Conosceva nessuno e trattava tutti alla spiccia. Cinque o sei erano vestiti bene.

Sarei venuto anche prima se si fosse trattato di semplici complimenti; ma avevo cose importanti da confidarvi, e bisognava pure che prima io dessi fine a parecchie faccende. Ora son qui perchè tutto pare determinato. Sedete dunque; io sto ad ascoltarvi. Il Morone si assise. La Ginevra gli sedette in faccia in grande aspettazione. Oggi, è venuto da voi il marchese Palavicino?

La vedo questa sera, a passeggio, con la mamma e con le Berti. È cortese, ma fredda, e, più che fredda, occupata a discorrere con l'una o con l'altra delle sue giovani amiche. Poi c'è Terenzio Spazzòli, a cui si fanno complimenti della sua poca passione per lo zecchinetto. Egli ci si gonfia un pochino, ed io mi annoio altrettanto.

Parola Del Giorno

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