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Fu quindi a sopperire a' bisogni di quelle province che il Governo decretava nel 1736 lo stampo di una moneta, frazione dello zecchino, ed atta perciò ad agevolare le transazioni commerciali della metropoli colle colonie. Il suo diametro è m. 0,037. Offre nel diritto l'imagine di S. Marco che tiene colla manca il Vangelo e colla destra benedice.

L'arrivo di Fethy bei a Venezia, oltrecchè giovò a mantenere quella corrispondenza tra la Persia e la repubblica che tanto conveniva agli interessi politici e commerciali dei Veneziani; destando gelosie al gransignore, lo rese così disposto alla pace, che rinnovò ed ampliò gli antichi trattati colla repubblica .

Ad agevolare pertanto le transazioni commerciali co' popoli del Levante, si determinò lo stampo di nuove monete che fossero in un medesimo facili a conteggiarsi ne' territorii ove durava la ideale lira di computo dalmata, e dove non si conosceano altre monete all'infuori da quelle della dominante.

Molte furono le disposizioni di legge stabilite, le regole prescritte ai consoli, le cautele comandate per la esazione dei cottimi ossiano tasse pei diritti consolari, e per migliorare le coste, mantenere i fondachi e le fabbriche; le quali disposizioni andarono poi colle vicende politiche e commerciali del mondo cangiando secondo i tempi e le circostanze.

Nell'anno 1614 i Veneziani portarono in Aleppo ottocento in novecento mille ducati, in pannine per 150,000 ed il resto in altre mercanzie da fondaco. I Francesi vi spesero tre milioni di reali; i Fiamminghi un milione; e gli Inglesi mezzo milione . Nel 1625 le case commerciali venete in Aleppo si ridussero solo a cinque .

La mattina del martedì 27 il re ci manda a chiamare, e tenendosi al fianco uno dei capi della chiesa, ci riceve insieme ai protestanti: vuole la presentazione di quelli fra noi che partono per affari commerciali per la via del Goggiam, e di quelli che se ne vanno alle rive del lago Tzana, ci augura il buon viaggio, aggiungendo che tutto gi

Oltre a ciò un altro importante rispetto, pur degno di somma considerazione, stringeva Venezia alla Persia: quello del commercio, del quale trattasi nella seguente Parte seconda. Delle relazioni commerciali tra la Repubblica di Venezia e la Persia. Del commercio dei Veneziani colla Persia.

Cavallotti e che l'occhio vigile del Generale Morra di Lavriano lascia allegramente passare mentre sequestra il discorso del Procuratore generale e i telegrammi commerciali con linguaggio convenzionale.

Cantasirena non aveva letta una sola parola, non aveva un dato qualunque che potesse riferirsi al grandioso progetto "colossale!" del compianto Fara-Bon; ma parlò, parlò, continuò a parlare con calore, con persuasione, con convinzione, con entusiasmo delle vie acquee e delle nuove correnti commerciali; del Po messo in comunicazione col Lago Maggiore e col Lago di Garda; del Porto di Venezia che sarebbe diventato il primo del mondo, perchè sarebbe stato necessariamente il grande punto di congiunzione e di partenza fra la navigazione interna e la navigazione marittima, fra l'Oriente, il Quarnero, le Bocche di Cattaro e le tre grandi vie delle Alpi: il Brennero, il Gottardo, e il Cenisio.

Fummo subito consigliati di spedire una lettera al Re Giovanni Kassa per annunciargli il nostro desiderio di recarci a visitarlo, fargli palesi i nostri progetti tutt'affatto commerciali, e domandare la sovrana permissione di entrare nei suoi Stati.