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Aggiornato: 17 maggio 2025
Oggi conduco a passeggio i cavalli, non le tue «toilettes», replicò suo cognato, e si volse, prendendo a rapido trotto per la via di Monza. ~Il est si spirituel!~ disse ridendo Clarissa, che ad ogni più piccola emozione traboccava nel francese. La lunga via polverosa fiancheggiata di platani, si stendeva davanti a loro; ed i sauri andavano come il vento.
Dice poi che è stata Clarissa a metter fuori la leggenda del rancio, perchè le pareva una idea estetica e graziosa. E lui s'è trovato a dover continuare questa storia come poteva.
E Nancy, alzando gli occhi, vide, con suo stupore, Aldo scendere i gradini venendo ad incontrarle. Aldo, vestito di flanella bianca con una fascia rossa intorno alla cintura e la lucida testa nera scoperta al sole! Tre o quattro grandi cani gli balzavano intorno latrando. Guarda, disse Clarissa, additandolo a Nancy. Non ti rammenta Endimione desto al bacio di Diana?
E l'indomani sera Adele, Carlotta e Clarissa, felici e perturbate, aiutavano Nancy e Anne-Marie a prepararsi per la loro udienza al Quirinale. Bemolle era fuori di sè, pallido e febbricitante per l'agitazione, al pensiero di dover accompagnare Anne-Marie al pianoforte.
Tu sei un perfetto porco, disse Clarissa, risdraiandosi nell'amaca e chiudendo gli occhi. Il perfetto porco si alzò con aria sdegnosa e la lasciò. Entrò in casa, prese il cappello e il bastone, e uscì, passando dal giardino all'arsa strada maestra. Andò all'imbarcadero, dove trovò un battello che partiva per Laveno. Egli vi salì, e a Laveno prese il treno per Milano.
Ma il fatto sta che, o devo tornare al rancio del Texas, o devo prender moglie. Il rancio del Texas era una invenzione romantica di Clarissa, fondata semplicemente su una gita di un mese fatta da Aldo a New York. Clarissa si morse le sottili labbra scarlatte. Gi
Spedì sua figlia Clarissa, una personcina briosa e disinvolta, in un collegio a Bruxelles; disse addio alla sorella Carlotta e alla nipote Adele e affannato e incollerito si arrampicò nel treno di Chiasso, seguito dall'imperturbabile Antonio.
Che sangue freddo! disse Clarissa prendendo fra le sue una manina di Nancy. Sì, disse la fanciulla guardando ora con approvazione le spalle rigide, i capelli neri e l'irreprensibile cappello davanti a lei. Mi piacciono gli uomini coraggiosi. Clarissa diede un piccolo strillo. Ih! Che dici? Non è mica Aldo che è coraggioso, sei tu! Aldo è prudente come una lepre.
Dopo aver salutato il fratello e la cognata domandò: Dov'è Saffo dai capelli di viola? Clarissa gli spiegò che non era ancora arrivata. Allora egli fece il broncio e suonò il pianoforte tutta sera, mentre Carlo russava sul canapè. Clarissa, volgendo gli occhi dall'uno all'altro, si domandava quale dei due la insultasse di più.
Si alzò a chiudere la finestra, poi tornò a sedere davanti al tavolo. Intinse la penna e scrisse in cima al primo foglio: «Villa Solitudine», e la data; sotto non avendo ancora pensato al titolo tracciò in grandi lettere: «IL LIBRO» Poi balzò in piedi e corse giù. Nell'ora del tramonto uscirono in barca. Clarissa sedeva al timone e Aldo in atteggiamento di grazia indolente, governava la vela.
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