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Aggiornato: 21 giugno 2025


Dicono il duca d'Harcourt corresse a Civitavecchia nella speranza di trovarci il Papa, e non ce lo rinvenendo rimase come schermitore vinto di scherma; ciò altra creda non io, che se tale fosse stato l'accordo egli avrebbe da lunga mano allestito il naviglio, a mo' che fece Leopoldo di Toscana mercè la Inghilterra, la quale in quelle rivolture tenne il piè in tutte le staffe, e parve pescatore che intorbida le acque per pescardi dentro.

Avevamo comprato in Francia armi per nostra difesa; queste armi, 10 000 fucili almeno, furono sequestrate fra Civitavecchia e Marsiglia: esse sono in mano vostra. Togliendoci quell'armi, ci avete tolti 10 000 soldati, perchè ogni uomo armato sarebbe un soldato contro gli Austriaci.

L'ultima di queste notizie sorprese Garibaldi ad Anagni dove era arrivato il giorno precedente. Il 24 aprile l'avanguardia, il appresso tutto il corpo di spedizione comandato dal generale Oudinot, portato da dieci navi, forte di ben dodicimila uomini, di sedici pezzi da campagna e di sei di assedio, gettava l'ancora nelle acque di Civitavecchia. =Eroica difesa di Roma.=

Chi ha visitato Civitavecchia nel 1849, avr

I ministri dell'interno e delle finanze sono incaricati, per ciò che li riguarda, dell'esecuzione del presente decreto. 15 aprile 1849. Un intervento straniero minaccia il territorio della repubblica. Un nucleo di soldati francesi s'è presentato davanti a Civitavecchia.

Il popolo ha innanzi l'esempio di Civitavecchia; e sa che di mezzo alle bajonette straniere, l'indipendenza dell'Assemblea e del governo non sarebbe più che una vana parola.

Faremmo lo stesso è fede nostra delle forze austriache, se il contegno delle forze francesi non c'impedisse d'agire. Noi parliamo dolenti. Ma è necessario che la Francia sappia finalmente le vere conseguenze della spedizione di Civitavecchia, ideata, se stiamo a ciò che s'afferma, a proteggerci.

Gli sgherri papalini ed i preti avevano coperto di ingiurie i nostri prigionieri tradotti a Roma nelle stalle di castel Sant'Angelo e poi a Civitavecchia, sputato loro in volto e loro strappate ciocche di barba e di capelli; ma Mentana, la gloriosa patria di Crescenzio, era stato il Mane, Tekel, Phares del Nabuccodonosorre sacerdotale e l

Poche ore dopo la visita di monsignor Pagni, Curzio veniva posto in una vettura chiusa ermeticamente, la quale si avviò colla scorta dei gendarmi a cavallo verso Civitavecchia. Giunto in quella citt

Quando Gasparo nelle carceri di Civitavecchia seppe che dovevano condurlo in Roma si tenne per ispacciato e tra stesso diceva: "Meglio così, bisogna pur finrla una volta! sono gi

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