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Aggiornato: 14 giugno 2025


Chiuse il sermone il buon vescovo, e niuno di quei cigli, avvezzi ai patimenti, alle più dure vicende, ai guerreschi ludi, alle più pertinaci avversit

Cotanto e` giusto quanto a lei consuona: nullo creato bene a se' la tira, ma essa, radiando, lui cagiona>>. Quale sovresso il nido si rigira poi c'ha pasciuti la cicogna i figli, e come quel ch'e` pasto la rimira; cotal si fece, e si` levai i cigli, la benedetta imagine, che l'ali movea sospinte da tanti consigli.

«Re del ciel che noi madri volesti Di que' giovani spirti diletti, Nel dolore li abbiam benedetti Pria che i cigli schiudessero al ; Nel dolore li abbiamo allattati, Custoditi li abbiam nel dolore: Ah, per essi t'offriamo, o Signore, Tutto ciò che nostr'alma patì! Il tuo spirto divino discenda In que' teneri ingegni inesperti: Li fortifichi, li alzi, li accerti Della Croce per l'arduo cammin.

, anche più ella disse, così piano che a pena l'udii. Fu un soffio su quelle labbra esangui. E le lacrime le sgorgarono di tra i cigli, le solcarono le gote, le bagnarono la bocca convulsa, le caddero sul petto ansioso. Giuliana, mio amore, mio amore! gridai, con un brivido di felicit

AMASIO. È nobile e ricco quanto voi; bello non dico quanto voi, ché voi avanzate l'istessa bellezza. LIDIA. Voi sète tanto bella che mi contenterei esser bella quanto voi. AMASIO. Ma è tanto bello che voi poco anzi l'avete lodato. LIDIA. Dove abita? AMASIO. Poco lungi da vostra casa. LIDIA. Sa egli che amo altri? AMASIO. bene; e i suoi dolori e i cigli sono pari ad una bilancia.

.... Or tu sei pura come il fil di luna che di silenzio il tuo lettuccio fascia: tu sbocci dalla vita che ti lascia siccome fronda dalla scorza bruna: i tuoi occhi socchiusi hanno tra i cigli un sogno d’alba che per vie di cielo salga, spargendo rose senza stelo frammiste a nivei calici di gigli: e in pace arridi alla tua morte bella, tu fra le braccia mie, tu consolata dalla mia passïone, o Innominata che nel nome di Dio mi sei sorella.

Quivi è la rosa in che ’l verbo divino carne si fece; quivi son li gigli al cui odor si prese il buon cammino». Così Beatrice; e io, che a’ suoi consigli tutto era pronto, ancora mi rendei a la battaglia de’ debili cigli. Come a raggio di sol, che puro mei per fratta nube, gi

Un po' di bava gli usciva dalli angoli della bocca chiusa; le palpebre senza cigli, enfiate agli orli, coprivano i globi oculari sporgenti; una lividura segnava la radice del naso ancora deforme. Ma a chi somiglia? disse mia madre. Non so ancora trovare una somiglianza.... È troppo piccolo, disse Federico. Bisogna aspettare qualche giorno.

La furia ostile l’abbandona; la voce perde ogni rudezza; la sua stessa persona sembra ripiegarsi. E nondimeno qualcosa di più sinistro le balena fra i cigli. Mio fratello m’implora, mia madre mi supplica. Ecco che la grazia entra in me. Voglio esser docile, quel che si dice «un sennino d’oro». Si ritrae a poco a poco verso l’uscio che è dietro a lei.

Tu non avresti sofferto il martirio, non avresti versato tante lacrime, non avresti perduto tanta vita; ma non avresti conosciuto il mio amore, tutto il mio amore.... Ella teneva il capo reclinato sul petto e le palpebre socchiuse; e ascoltava, immobile. I cigli le spandevano a sommo delle gote un'ombra che mi turbava più d'uno sguardo.

Parola Del Giorno

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