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Aggiornato: 10 novembre 2025
Perchè? gli aveva chiesto Nicla. Perchè non hai detto subito di sì? Egli non sapeva; aveva obbedito a una oscura voce. Che vuoi? confessò infine. Riveder quei luoghi che mi sono tanto cari, dove sono stato felice con te e col mio pap
Ne aveva parlato al medico, ne aveva chiesto al confessore: le fu detto che era un fenomeno naturale, una inclinazione del suo temperamento; la risposta la persuase ed essa si rassegnò. Quando qualcuno le diceva in aria di profonda meraviglia: Come, non dormite dopo pranzo? è strano ella rispondeva freddamente: Non vi è nulla di strano, è il mio temperamento.
Quando il treno è giunto alla stazione di Roma, mentre un facchino prendeva la roba di lei e la roba mia, mettendo le mie valige a contatto delle sue, io le ho chiesto se avesse bisogno dei miei servigi.... Carlo Ella ha risposto di sì?... Francesco
Hai saputo qualche cosa? le domandò sua madre, vedendola tornare. Non ho saputo niente, perchè non ho chiesto niente! ella rispose. E salita nella sua camera, vi si chiuse, e si gettò sul letto a piangere. Il viaggio di Fabiano e Brunello era stato spaventevole.
Avendo chiesto da mangiare, egli fu da Verdura invitato a salire in una stanza superiore ove i deschi erano gi
Silenzio, Verdiana; non mormorate contro la Provvidenza, ch'è peccato; ho bussato, e mi fu aperto; ho chiesto, e mi furono dati cento scudi... Cento scudi! E allora facciamo i fuochi...
Delle norme da eseguirsi dai confessori verso i coniugati. Capo I. Del debito coniugale, chiesto e reso.
Giorgio m'invitò a danzare, e mi fece danzare davvero. Ma quando mi strinse al suo cuore, e forse la parola d'amore stava per sfuggirgli dal labbro, quell'abbraccio mi lasciò fredda. Egli lo sentì, e tacque. Ma perchè? Cosa le aveva fatto? Nulla: si ricorda che lei mi aveva chiesto il primo ballo per star seduti vicini, a veder le tolette?
Or altra, ben altra accusa or ti s'aspetta; e il reo, non fra' martir, ma libero, e non chiesto, viene a mercé. OTTAV. Qual reo? Parla. TIGEL. Aniceto. SENECA D'Agrippina il carnefice! OTTAV. Che sento? TIGEL. Quei, che Neron d'alto periglio trasse: fido era allora al suo signor; tu, donna, traditor poscia il festi.
E cacciandosi le mani tra' capegli, a gran passi misurava la camera. La duchessa Elena intanto che, non vedendolo tra gli altri, aveva chiesto al servo che era venuto a domandarlo, dove era desso, impaziente del molto tempo trascorso senza vederlo a ritornare, uscì delle sale e venne in traccia di lui.
Parola Del Giorno
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