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Aggiornato: 10 maggio 2025


La lettura di questo importante documento venne accolta con favore da un terzo dell'assemblea, e con un silenzio glaciale dagli altri due terzi. L'opposizione cominciò a far capolino timidamente nella relazione dei censori. In mezzo a molti elogi c'era pure qualche osservazione critica, c'era il sommesso desiderio di un indirizzo più cauto da darsi agli affari.

Viva Vittorio Emanue.... grida all'improvviso una voce acuta. Silenzio! Smetti! Non è il momento! si mormora da ogni parte. Guardalo quello che non vuole che si dica Viva il Re! grida l'interruttore importuno ad uno dei suoi censori. Ma chi ti dice ch'io non voglio che si grida viva il Re? Dico che non è il momento. Gi

Il dotto, il ricco ed il patrizio vulgo. Non ci fu, è vero, un’Arcadia ufficiale; ma ne dominò un riflesso e più che un’eco: e quando Suora li Guastelli, figlia dell’ex-Senatore G. Battista, volle dare alle stampe il Palermo liberato, dovette chiederne l’autorizzazione al Preside ed ai Censori dell’Accademia degli Ereini, alla quale era ascritta. L’alto magistrato tenne consiglio, e, dopo maturo esame, deliberò di concedere la invocata autorizzazione. Il suo decreto, non ostante la comicit

Signora madre, le disse, quando noi altre donne imprendiamo il viaggio della vita, i nostri censori dicono che per viatico prendiamo la vanit

Nicolino Ariberti salì rapidamente le otto scale che mettevano a quel nido di rondini, senza aver chiesto nemmeno al portinaio se l'amico suo fosse in casa. Dimenticanza perdonabile invero, perchè quella casa non aveva, per custode all'ingresso, nemmanco il più umile tra i censori d'Apelle, che era, come sapranno i lettori, un maneggiatore di lesina.

Dopo il 1822, il Manzoni giudicò cosa più prudente e più pratica il confidarsi tutto all'ignoranza de' suoi censori. Quando il 5 maggio 1821 morì Napoleone, il nostro Poeta si trovava a Brusuglio. Parve a sua madre che quella morte sarebbe stata degno soggetto di un suo canto.

Se veramente ami la donna di cui sognavi, gli è il meno che tu possa fare per lei. Ti dicono eloquente, l'unico in Roma che possa contendere al Console la palma del Foro. Perchè starti addietro, quando puoi procedere a pari? Farti eco umilissimo altrui, quando puoi dir cose nuove e ben tue? Ah, siete, stolti, voi, colla vostra manìa di metter freni da per tutto, di far camminare il mondo a ritroso, di tener noi sotto un'eterna tutela! Non ci fate villanìa di parole; ma i fatti, i fatti vostri, ci offendono. Roma, Roma, voi dite! Anch'io l'amo, ma non di questo cieco amore, che soffoca i suoi cari, e, a tutto volendo provvedere, diventa una nuova maniera di supplizio. Nulla di troppo, o censori! La corda troppo tesa si spezza. Anch'io m'attenterò di tuonar le mie massime. Una repubblica che non può reggersi, se non facendo violenza a tutti gli istinti di natura, non è degna di vivere. Sparta è caduta sotto il suo medesimo peso. Vada anche Roma, se ha da essere quale la vorreste voi, indietreggiando cent'anni, e così vadano tutti gli Stati, dove è pregio di cittadini la ruvidit

Gli scrittori nostri, che fino a questi ultimi anni ne parlarono, ci sembrano non abbastanza provveduti d'idee estetiche elementari: quindi non abbastanza franchi e risoluti nella scelta del bello, e spesse volte piú encomiatori imprudenti che critici pacati; o, se a quando a quando censori, uomini pressoché sempre di corta veduta.

Le idee dei censori servirono d'addentellato agli avversari dell'amministrazione per ismascherare le loro batterie. Le osservazioni critiche divennero biasimi aperti, i desideri sommessi presero un tono insistente, imperioso. I dubbi, non sulla realt

All'infuori di questa gerarchia, i censori, che facevano ogni quinquennio il censo o statistica, e n'aveano grande autoritá mutando di grado e di condizione i cittadini, e sindacando, o, come fu detto, censurando i costumi; il dittatore, magistrato straordinario ed assoluto eletto nelle occasioni di gravi pericoli militari o civili: il pontefice massimo e molti minori; oltre i tribuni della plebe, difensori allora, estenditori poi de' diritti popolani.

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